Stati Uniti, General Motors chiude 5 stabilimenti: Trump all’attacco

E’ braccio di ferro tra la General Motors e Donald Trump. Il colosso automobilistico di Detroit ha infatti annunciato la chiusura di cinque impianti in Nord America e il taglio di oltre 14mila posti di lavoro.

Non si è fatta attendere la reazione di Donald Trump. Il presidente degli Stati Uniti ha twittato: ‘Sono molto deluso. Gli Stati Uniti hanno salvato Gm, e questo è il grazie! Stiamo valutando il taglio di tutti gli aiuti a Gm, inclusi quelli per le auto elettriche. Sono qui per tutelare i lavoratori americani. Sono molto deluso per le chiusure degli impianti degli impianti in Ohio, Michigan e Maryland. Niente viene chiuso in Messico o Cina. Gm ha scommesso sulla Cina quando ha costruito nel Paese i suoi impianti. Non penso che sarà una scommessa che pagherà’.

Il Ceo di General Motors ha dichiarato: ‘Vogliamo essere fortemente agili, flessibili e profittevoli’, le parole di Mary Barra. In sostanza, la strategia di GM punta a uno snellimento della gamma, visto che il costruttore stima che già agli inizi del prossimo decennio il 75% dei volumi dipenderà da appena 5 architetture, cioè 5 ‘basi’ su cui vengono costruiti tutti i modelli. Dopo aver investito 6,6 miliardi di dollari nel recente passato per sostenere la crescita del segmento dei Suv e dei crossover che, informa GM, hanno significato la creazione o il mantenimento di 17.600 posti di lavoro, con la modifica dei gusti degli automobilisti e la flessione delle vendite la futura produzione verrà distribuita su un minor numero di fabbriche. Nel frattempo, dopo le dichiarazioni di Trump, i titolo di General Motors a Wall Street sono crollati del 2,26%.

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