Stati Generali, l’Europa chiede riforme ambiziose all’Italia

«L’Europa s’è desta», afferma in italiano Ursula von der Leyen nel suo saluto da remoto alla riunione degli Stati Generali dell’economia in corso a Villa Pamphili a Roma. Usa le parole dal nostro inno dedicandole all’Ue. , ma nello stesso tempo suona anche ammissione del lungo letargo della Ue. La presidente della Commissione   presenta il piano Next Generation Ue alla nostra business community presentandola  come ‘un’opportunità unica’ per l’Italia.

Niente di sicuro, sia chiaro, è solo una promessa visto che non è un mistero  che ancora molti Stati membri della Ue –  anche l’Ungheria – si siano già messi di traverso contro quello che definiscono un aiuto ritagliato su misura per i Paesi mediterranei. Di sicuro la Germania farà pesare il proprio sì ai Recovery Fund, ma da qui a dire che c’è sicurezza   ce ne corre. Tanto più se si pensa che i tempi di attuazione del Piano non sono celerissimi mentre è urgente il bisogno di liquidità delle nostre imprese. In realtà  la presidente della Commissione si è prestata a fare da testimonial per il governo Conte.  

La  Von der Leyen avrebbe potuto e dovuto mettere in fila numeridate e procedure riguardo agli aiuti promessi. In fondo, ad ascoltarla non ci sono solo gli esponenti di un governo diviso e indeciso a tutto, ma anche imprenditori, banchieri e investitori. Gente che si aspettava   numeri e grafici piuttosto  che  proclami di buone intenzioni non la messa in cantiere di riforme ambiziose.

Gli Stati Generali per ascoltare  l’appello dell’Ue all’Italia: occasione unica, i responsabili politici non la sprechino. Spazio a riforme ambiziose. Gli Stati Generali convocati dal Presidente del Consiglio Giuseppe Conte si aprono con il confronto con le istituzioni europee e proprio dall’Ue arriva la richiesta all’Italia di procedere con riforme ambiziose.

Nel corso del suo intervento la presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen ha prima evidenziato la reazione dell’Ue, con la presentazione del piano di ripresa, e poi ha invitato l’Italia a sfruttare l’occasione unica per il rilancio del Paese.

Anche il presidente del Parlamento europeo David Sassoli si è concentrato sulla necessità di investire nel modo corretto i fondi messi a disposizione dall’Ue. ‘In Europa c’è grande fiducia nel governo italiano. Ora i governi sono chiamati ad una maggiore responsabilità dando prova della loro capacità di programmazione. Per molti Paesi questo significa avviare riforme per utilizzare le risorse’.

‘Caro presidente Conte, bisogna fare in fretta. Tutti gli indicatori ci riferiscono che la crisi colpirà duramente. Servono riforme strutturali e interventi di sostegno diretto alle persone’, ha dichiarato Sassoli come riportato da ‘La Repubblica’.

I responsabili politici non sprechino occasione, la Bce farà la sua parte – ha dichiarato la Lagarde. ll Recovery Fund raggiungerà il suo pieno potenziale solo se sarà saldamente radicato in riforme strutturali concepite e attuate a livello nazionale.

Direi che la storia delle condizionalità imposte dall’alto per salvare i singoli Paesi è una finita – ha sottolineato il commissario europeo all’Economia Paolo Gentiloni – E’ alle nostre spalle. Parliamo di risorse comuni a tutti i 27 Paese, parliamo di risorse alle quali si accede volontariamente sulla base di piani elaborati dai governi nazionali. Il Recovery fund non è un tesoretto per spese facili, ha proseguito la Lagarde come riferito da la Repubblica.

Visco, nel suo intervento agli Stati Generali, ha messo le cose in chiaro, evidenziando le difficoltà che il Paese potrà incontrare nell’immediato e invitando il governo a muoversi con coraggio e senza timori per costruire l’Italia del domani: ‘I fondi europei non potranno mai essere ‘gratuiti’: un debito dell’Unione europea è un debito di tutti i paesi membri e l’Italia contribuirà sempre in misura importante al finanziamento delle iniziative comunitarie, perche’ e’ la terza economia dell’Unione. I benefici degli strumenti di sostegno europei non vanno valutati solo per la convenienza finanziaria che li caratterizza, pure notevole, ma anche e soprattutto per la possibilità che offrono di inserire lo sforzo nazionale in una strategia di sviluppo comune’.

Lo stesso Visco ha però voluto evidenziare come le difficoltà non debbano agire da scusante per il governo, chiamato a muoversi ‘in un disegno organico di riforme’. L’Italia deve cogliere l’occasione per puntellare la crescita del Paese, consapevole del fatto di poter pagare il prezzo di un progetto che potrebbe dare i primi risultati a distanza di anni.

Il premier vuole fare degli Stati Generali   un punto di partenza che rilanci il paese e, soprattutto, la sua definitiva consacrazione a nume tutelare  libero dai legacci – sempre più stringenti – di un’alleanza di governo raccogliticcia e litigiosa.

Il primo a storcere il naso sul summitè  Bruno Vespa il   quale, come riporta Libero Quotidiano  rilanciando un servizio de Il Giorno, vede annidarsi nelle sale del Palazzo rispolverato da Conte, insidie e boomerang controproducenti. Insomma, il presidente del consiglio sta rischiando grosso, tanto che il conduttore di Porta a Porta, dichiara: ‘Un leader è tale se ha idee chiare e la capacità carismatica di imporle agli altri assumendosene la responsabilità. Assemblearismo è il suo esatto opposto: ascoltare tutti per rendere ambigua la paternità di scelte,  e di responsabilità,  che – vista la pluralità dei padri – hanno una fisionomia incerta.

Vespa al Giorno aggiunge: ‘Se oggi il coro è stonato,  con gli Stati Generali  sarà inutilmente assordante. Conte sappia che i sondaggi che quotano un suo eventuale partito al 15% a spese di Pd e 5 Stelle sono una condanna a morte. Per se stesso e per la sua coalizione. Perciò li ignori e abbia il coraggio di scegliere una linea rapida, efficace e coerente’.

Cocis

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