Stangata prezzi benzina, diesel e gas: quanto costano adesso

Autunno all’insegna dell’aumento dei prezzi, brutte notizie per gli automobilisti: aumenta, ancora, il costo di benzina, diesel e gas. Spostarsi e muoversi inciderà sempre di più sulle tasche degli italiani. Così, mentre l’Europa pensa ad una soluzione per andare incontro alle famiglie in difficoltà, le ultime stime del Mise sul fronte carburanti non sono per niente rincuoranti.

Le stime relative agli attuali costi di benzina, diesel e gas sono forniti periodicamente da “Osservaprezzi carburanti”, sito del Ministero dello sviluppo economico che permette di consultare in tempo reale i prezzi di vendita dei carburanti, effettivamente praticati presso gli impianti di distribuzione situati nel territorio nazionale, così come comunicati dai gestori dei punti di vendita settimanalmente o nei casi di aumenti infrasettimanali.

Qui è possibile, per esempio, avere una panoramica generale su quelli che sono gli andamenti (e le differenze) da regione a regione.

Dai prezzi medi settimanali il Mise elabora una media mensile ponderata con i giorni di presenza di quel prezzo nell’arco del mese e, dalle ultime osservazioni, è emerso che i prezzi medi praticati dai gestori e comunicati al ministero in base al calcolo fatto su quasi 15mila impianti, sono attualmente:

  • benzina a 1,718 euro/litro in modalità self, con i diversi marchi compresi tra 1,711 e 1,728 euro/litro (no logo 1,701);
  • diesel, sempre in modalità self, a 1,576 euro/litro con le compagnie posizionate tra 1,570 e 1,588 euro/litro (no logo 1,561).

Per quanto riguarda il servito, invece, questi i prezzi:

  • benzina cresce a 1,853 euro/litro, con prezzi medi praticati tra 1,790 e 1,927 euro/litro (no logo 1,748);
  • diesel va a 1,720 euro/litro (ieri 1,717) con prezzi medi praticati compresi tra 1,656 e 1,791 euro/litro (no logo 1,611);
  • Gpl va da 0,797 a 0,809 euro/litro (no logo 0,785).

Nel monitoraggio, infine, sono stati registra aumenti anche sul prezzo medio del metano auto, che si posiziona tra 1,465 e 1,809 (no logo 1,535).

Quando si parla di prezzo all’ingrosso del carburante si fa riferimento a quanto costa il petrolio quando lascia la raffineria, ovvero il prezzo che pagano i rivenditori.

I prezzi del petrolio sono crollati all’inizio della pandemia, ma la domanda è aumentata negli ultimi mesi quando le economie di tutto il mondo hanno iniziato a riaprire,  determinando un forte aumento dei prezzi. Inoltre, la carenza di camionisti e i ritardi delle consegne – legati spesso all’emergenza sanitaria – hanno influenzato non poco l’andamento del mercato. Questo perché, di fatto, quando l’offerta viene interrotta i prezzi all’ingrosso aumentano.

Ed a proposito di interruzioni, in tutto questo un ruolo fondamentale ha giocato il mancato accordo tra i Paesi Opec sull’aumento della produzione di greggio durante il summit di Vienna, svoltosi lo scorso luglio.

Infatti, saltate le trattative con gli Emirati Arabi (cui richieste sono state osteggiate soprattutto dall’Arabia Saudita) i prezzi del petrolio sono saliti alle stelle.

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