Stamina: Vannoni a giudizio per tentata truffa

Davide Vannoni è il propulsore del metodo Stamina, controverso trattamento medico da lui inventato e proposto dalla Stamina Foundation, l’organizzazione da lui presieduta.. Principalmente rivolto alle malattie neurogetative si baserebbe sulla conversione di cellule staminali mesenchimali in neuroni.[Il metodo, al 2013, risulta tenuto segreto dai suoi promotorie e privo di una validazione scientifica che ne attesti l’efficacia terapeutica[. Non risulta che Vannoni abbia mai pubblicato alcun articolo sul metodo Stamina su riviste scientifiche sottoponendolo dunque ai consueti processi di revisione paritaria ed i brevetti che in un primo tempo aveva affermato di avere registrato a tutela del metodo, si sono dimostrati essere semplici domande di brevetto il cui iter risulta o concluso negativamente o in attesa di risposta alle domande degli esaminatori che vi hanno rilevato lacune e sollevato numerose obiezioni. . La rivista Nature ha inoltre scoperto che alcuni risultati presentati per la richiesta di brevetto provengono da altre pubblicazioni precedenti che sarebbero state usate senza autorizzazione.Il parlamento italiano decise l’avvio di una sperimentazione nel maggio 2013. Umberto Veronesi, fra gli altri, sostiene che il caso ripercorre il canovaccio delle vicende Bonifacio e Di Bella, cioè di sperimentazioni avviate sotto la spinta “della piazza” piuttosto che da criteri realmente scientifici. Davide Vannoni è stato quindi rinviato a giudizio nel processo per la tentata truffa alla Regione Piemonte. Lo ha deciso il gup di Torino, Luca Del Colle. Il legale del presidente di Stamina Foundation, Roberto Piacentino, aveva chiesto la prescrizione del reato o, in alternativa, l’assoluzione. La vicenda è quella relativa alla richiesta alla Regione Piemonte di un finanziamento di 500 mila euro, prima concesso e poi revocato, per un laboratorio sulle cellule staminali. Vannoni non si era presentato all’udienza perché, come ha spiegato il suo avvocato, Roberto Piacentino, si trattava di una udienza tecnica. Speravo che la vicenda si risolvesse ma vuol dire che dimostreremo in dibattimento la mia innocenza. Sono assolutamente sereno. Non sono io a dire che non ho commesso il reato, aggiunge Vannoni, a parlare sono i documenti e li porteremo in dibattimento. Il processo è stato fissato per il 3 aprile.

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