Stadio Roma, arrestato per corruzione Marcello De Vito del M5S

Arrestato il presidente dell’assemblea capitolina di Roma Marcello De Vito, del M5S, con l’accusa di corruzione. Secondo gli inquirenti, l’esponente pentastellato, avrebbe favorito il progetto dell’imprenditore Luca Parnasi per la costruzione del nuovo stadio della Roma in cambio di elargizioni.

Nell’indagine, denominata “Congiunzione astrale”, sono state arrestate anche altre tre persone. Emessa anche una misura interdittiva col divieto temporaneo di esercitare attività imprenditoriale nei confronti di due imprenditori. I reati ipotizzati, a seconda delle posizioni, sono di corruzione e traffico di influenze illecite.

L’indagine riguarda, oltre alle procedure connesse alla realizzazione del nuovo stadio della Roma, anche la costruzione di un albergo presso la ex stazione ferroviaria di Roma Trastevere e la riqualificazione dell’area degli ex Mercati generali di Roma Ostiense. L’attività investigativa ha fatto luce su una serie di operazioni corruttive realizzate da imprenditori attraverso l’intermediazione di un avvocato ed un uomo d’affari, che fungono da raccordo con De Vito al fine di ottenere provvedimenti favorevoli alla realizzazione di importanti progetti immobiliari.

“I fatti contestati a Marcello De Vito sono gravissimi: in questo momento, ancor più di prima, è necessario ribadire la piena e totale fiducia nell’operato della magistratura e delle forze dell’ordine. Non si può rimanere in silenzio. La corruzione è un male che colpisce in qualsiasi forza politica e bisogna essere intransigenti”, secondo Nicola Morra, presidente della commissione Antimafia e senatore M5S.

L’arresto di De Vito è “un episodio tristissimo. Ma come gruppo politico dobbiamo avere una reazione immediata e dura. Questa è la differenza che ci sarà sempre tra il M5S e le altre forze politiche. Gli altri li coccolano, noi no”, dichiara all’Adnkronos Carlo Sibilia, sottosegretario al Viminale ed esponente del Movimento 5 Stelle. “Il dovere di una forza politica seria come la nostra che ha realizzato l’obiettivo di aumentare le pene ai politici corrotti è non solo essere, ma anche apparire onesti. La reazione a questo episodio – conclude l’ex membro del direttorio grillino – non può far altro che farci crescere e migliorare”.

“Se daremo un giudizio, lo daremo alla fine dell’iter processuale. Lo dico ai 5 Stelle: noi siamo garantisti sempre. Non a secondo delle convenienze e delle persone che vengono indagate”, Marco Miccoli, coordinatore della Comunicazione del Pd. “Il Movimento 5 stelle che ieri chiedeva in massa le dimissioni di Nicola Zingaretti per un’indagine dove viene accusato da una persona terza che finora non ha portato alcun riscontro alle sue accuse, ora per coerenza dovrà pretendere le dimissioni della sindaca Raggi e di tutta l’Amministrazione capitolina”, scrive su Facebook il deputato del Partito democratico Michele Anzaldi.

Circa redazione

Riprova

Tragedia nel Trevigiano, fa retromarcia e investe il figlio di 20 mesi: padre indagato

Il piccolo Mattia non ce l’ha fatta. Dopo due giorni di ricovero in ospedale, dove …

WP2Social Auto Publish Powered By : XYZScripts.com