Borse europee in buona salute, con Milano e Madrid che guidano i listini, nel giorno in cui i due Paesi hanno un nuovo premier. In attesa del giuramento del governo di Giuseppe Conte, Piazza Affari sale del 2,5%, spinta dalle banche, che ‘capitalizzano’ anche la discesa dello spread a 214 punti. La Borsa spagnola guadagna l’1,7%: in mattinata il Congresso dei deputati ha sfiduciato il premier conservatore Mariano Rajoy, incaricando di fatto il leader socialista Pedro Sanchez. Crescono anche Parigi (+1,2%), Francoforte (+1%) e Londra (+0,8%).
L’euro intanto si rinvigorisce, attestandosi a quota 1,17 dollari (1,1689 ieri sera a New York).
All’apice della crisi istituzionale, solo tre giorni fa, il differenziale tra il Btp a due anni e il corrispondente titolo tedesco era schizzato a 343 punti base, segnando i massimi dal 2012.
Asia in rosso con dazi americani, Italia su sfondo – Mercati asiatici in rosso nell’ultima seduta della settimana. Malgrado la distensione fra gli Usa e la Corea del Nord, gli investitori guardano con timore alla decisione del presidente americano Donald Trump di estendere a Europa, Canada e Messico i dazi su acciaio e alluminio. Restano invece sullo sfondo le questioni italiane, con la fine della gestazione del governo. In scia alla chiusura negativa di Wall Street, Tokyo ha lasciato sul terreno lo 0,14%. Scendono anche le Borse cinesi, con Shanghai che perde lo 0,9% e Shenzhen l’1,45%, mentre Hong Kong è in ribasso dello 0,16%. Giù Sidney, in calo dello 0,32%. Cresce invece Seul, che guadagna lo 0,64%. Positivi anche i futures sia per le Borse europee sia per Wall Street. Sostanzialmente stabile l’euro, a quota 1,1674 sul dollaro, contro l’1,1689 di ieri dopo Wall Street. Attesi in giornata il dato sul pil italiano nel primo trimestre e il tasso di disoccupazione a maggio negli Usa, oltre all’indice statunitense Pmi manifatturiero finale a maggio.