Un operatore di Borsa di una banca davanti ai monitor, Milano, 19 Ottobre 2018. ANSA / MATTEO BAZZI

Spread Btp-Bund chiude a 326 punti

Piazza Affari chiude in forte calo con il Ftse Mib che lascia sul terreno l’1,87% a 18.471 punti, su valori che non vedeva da dicembre 2016. Chiusura in rialzo per lo spread tra Btp e Bund. Il differenziale sale a 326 punti base da 322 di ieri. Il tasso sul decennale del Tesoro cresce al 3,61%. Nel corso della seduta lo spread è salito fino a 335 punti base per poi ripiegare.

 Wall Street affonda con i tecnologici e brucia i guadagni del 2018. La fuga dall’hi-tech, e soprattutto da Apple, alimenta i timori di un rallentamento dell’economia globale e rafforza ancora di più quelli per una guerra commerciale fra Stati Uniti e Cina. E si fa sentire sul petrolio, che chiude a New York in calo del 6,57%. Non si salva neanche il Bitcoin, che scende ai minimi degli ultimi 13 mesi a 4.225 dollari. Per Cupertino si tratta di una nuova seduta di passione: i titoli archiviano la seduta in calo del 4,79% con l’aumentare delle preoccupazioni sulla debole domanda per l’iPhone. Apple, che valeva 1.000 miliardi di dollari solo poche settimane fa, ora ne vale 880. Un crollo che fa salire a 1.000 miliardi il valore di mercato bruciato dalle Faang – Facebook, Apple, Amazon, Netflix e Google – rispetto ai loro record storici. Dal 25 luglio Facebook ha bruciato 250 miliardi. Amazon ha visto svanire dal 4 settembre 255 miliardi, mentre Google 155 dal 27 luglio. Netflix ha perso 63 miliardi dal 21 giugno. I tecnologici – afferma Donald Trump – stanno avendo delle difficoltà, ma si riprenderanno. Gli effetti del calo di Apple si avvertono a livello mondiale. Le borse del Vecchio Continente risentono anche della continua incertezza sulla Brexit. Le piazze europee chiudono tutte in rosso, con Milano che arretra in chiusura dell’1,87% a 18.471 punti, un livello che non vedeva da dicembre 2016. Ad agitare Wall Street oltre tecnologici sono i timori di una frenata economica globale che possa coinvolgere gli Stati Uniti, già alle prese con una guerra commerciale con la Cina. L’attenzione è tutta per l’incontro fra Trump e il presidente cinese Xi Jinping al G20: un faccia a faccia che potrebbe rivelarsi decisivo sul fronte commerciale. La speranza è che venga raggiunto fra Washington e Pechino almeno un accordo di massima in grado di stemperare i timori sull’economia e sulle aziende americane, che si ritrovano ostaggio della battaglia.

Prosegue la debolezza della domanda per il Btp Italia, il bond governativo destinato ai risparmiatori, con sottoscrizioni che ieri, seconda giornata del collocamento, si sono fermate ad appena 241,3 milioni di euro. Nel primo giorno il titolo indicizzato all’inflazione – giunto alla sua quattordicesima edizione – aveva raccolto solo 481 milioni di euro, in quello che è stato il peggior debutto dal 2012 e il secondo peggior esordio da quando il Tesoro ha introdotto questa tipologia di bond.

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