Spending review: il Governo invita i cittadini a segnalare gli sprechi

 

La lotta allo spreco sposa il digitale. Il Governo, infatti, è sceso in campo anche on line

per la spending review dopo il varo della bozza del decreto legge sulla revisione di spesa che prevede un risparmio di 4,2 miliardi di euro. Sul suo sito, infatti, l’esecutivo invita i cittadini a segnalare sprechi e possibili tagli. Ed infatti basta cliccare nell’apposita sezione e compilare un modulo indicando tutti i dettagli richiesti.

Intanto il sottosegretario alla presidenza del Consiglio Antonio Catricalà, ha annunciato che entro 15 giorni dalla sua nomina, il commissario per l’acquisto di beni e servizi della pubblica amministrazionee, Enrico Bondi, presenterà un cronoprogramma al Consiglio dei ministri con un piano di tagli pari a circa 2,1 miliardi di euro.

“Abbiamo già avuto un incontro con Bondi -sottolinea Catricalà-. Questa mattina abbiamo parlato solo di logistica e abbiamo trovato la sua collocazione al ministero dell’Economia e abbiamo individuato gli uffici della presidenza del Consiglio di cui si avvarrà e anche quelli del Tesoro. Per quanto riguarda la presidenza del Consiglio gli abbiamo assegnato l’Ispettorato alla Funzione pubblica e l’ufficio della Ragioneria dello Stato per il Tesoro”. Per quanto riguarda la tempistica, rileva Catricalà, “il cronoprogramma del decreto prevede che entro 15 giorni Bondi presenti un piano e lo aggiorni ogni mese”. Alla domanda su quanto sia la parte di tagli, del totale di 4,2 miliardi di euro, spettante al neo commissario, Catricalà ha risposto che si tratta di circa 2 miliardi: “Un po’ di più, un po’ di meno della metà”.

Secondo quanto prevede la bozza del dl, dalla ‘sforbiciata’ saranno esclusi “la Presidenza della Repubblica, la Corte costituzionale e il Parlamento”. Si tratta di organi che hanno una autonomia, che si estende anche agli aspetti economici, riconosciuta a livello costituzionale.

Tra le amministrazioni pubbliche sono incluse ”tutte le amministrazioni, autorità, anche indipendenti, organismi, uffici, agenzie o soggetti pubblici comunque denominati, gli enti locali, nonché le amministrazioni regionali sottoposte a piani di rientro dal disavanzo sanitario per le voci relative alla spesa sanitaria”. I ministeri dovranno presentare la loro relazione sui tagli di spesa entro il 31 maggio di quest’anno.

L’attività di revisione della spesa di ogni amministrazione dovrà concentrarsi su undici punti. Si parte dalla revisione dei programmi di spesa e dei trasferimenti, ”verificandone l’attualità e l’efficacia ed eliminando le spese non indispensabili e comunque non strettamente correlate alla missioni istituzionali”.

Secondo punto riguarda la razionalizzazione delle attività e dei servizi offerti sul territorio e all’estero, ”finalizzata alla riduzione dei costi e alla razionalizzazione della distribuzione del personale, anche attraverso concentrazioni dell’offerta e dei relativi uffici”.Il programma prevede, al terzo punto, la riduzione, ”anche mediante accorpamento, degli enti strumentali e vigilanti e delle società pubbliche”. Inoltre ci dovrà essere una ”riduzione in termini monetari per la spesa per l’acquisto di beni e servizi” anche mediante l’individuazione di responsabili unici della programmazione di spesa, nonche’ attraverso una ”più adeguata utilizzazione delle procedure espletate dalle centrali di acquisto e una più efficiente gestione delle scorte”.

Quinto punto del programma riguarda la ricognizione degli immobili in uso, la riduzione della spesa per locazioni, ”assicurando il controllo di gestione dei contratti”. Si prevede, poi, l’ottimizzazione dell’utilizzo degli immobili di proprieta’ pubblica anche ”attraverso compattamenti di uffici e amministrazioni”.

All’ottavo punto si stabilisce la ”restituzione all’agenzia del demanio degli immobili di proprietà pubblica eccedenti fabbisogni”; mentre il punto consecutivo prevede l’estensione alle società in house dei vincoli vigenti in materia di consulenza”. Il programma della spending review prevede, inoltre, l’eliminazione di spese per rappresentanza e spese per convegni, salvo casi eccezionali come i rapporti con le autorità estere”.

Ultimo punto stabilisce la proposizione di impugnazione avverso sentenze di primo grado che riconoscono miglioramenti economici progressivi di carriere per dipendenti pubblici, onde evitare che le stesse passino in giudicato”.

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