Spending review: boom di segnalazioni dei cittadini. 95 mila fino ad oggi

95 milioni di segnalazioni. Si sta rivelando un autentico successo l’iniziativa governativa che coinvolge gli italiani, chiedendo loro di dare contributi concreti alla spending review. In media infatti il sito del Governo riceve un messaggio ogni due minuti. Sanità, Enti locali, “auto blu”, tetti agli stipendi, risparmio energetico, consulenze, pensioni sono, secondo un comunicato di Palazzo Chigi, i temi su cui si si concentrano maggiormente gli interventi degli italiani.
Le maggiori segnalazioni si sono avute nel fine settimana (se ne registrano oltre 24 mila), e a scrivere sono soprattutto igiovani, ma anche dipendenti delle pubbliche amministrazioni e liberi professionisti, ricercatori, professori universitari, oltre a imprenditori, associazioni di categoria, enti no-profit, think-tanks. Circa 1/6 dei messaggi contengono il medesimo testo e, quindi, ciò lascia pensare a una campagna organizzata. Per fronteggiare il flusso di segnalazioni, dare rapida lettura a tutti i messaggi pervenuti e archiviarli in categorie è stato costituito un gruppo di lavoro all’interno dell’Ufficio stampa e del Portavoce di Palazzo Chigi. I dieci funzionari che ne fanno parte finora hanno esaminato e catalogato il 20% del totale delle segnalazioni. Il dato, seppure parziale, rivela molti aspetti interessanti. Le mail dei cittadini si dividono in due grandi categorie: quelle specifiche, che segnalano sprechi circoscritti a singole amministrazioni o enti pubblici, spesso Enti locali, e quelle che invece intervengono su grandi temi di interesse pubblico – come la sanità dove un cittadino di Treviso denuncia “i pasti inutilizzati delle mense che finiscono nella spazzatura” o “il riscaldamento sempre acceso anche d’estate” – sollecitando l’intervento diretto della task force di Enrico Bondi. Tra tutti, il tema che ricorre più frequentemente nei messaggi ricevuti riguarda i “costi della politica”. I cittadini segnalano soprattutto gli stipendi dei dirigenti pubblici, le auto blu, le “pensioni d’oro”, e più in generale i privilegi legati allo status professionale. “Perché non viene fissato il rimborso elettorale a 35 centesimi di euro, ivi compreso il contributo ai propri organi di informazione per ogni voto valido assegnato?”, domanda un giovane di Roma. Da Mantova scrivono: “Il mio suggerimento è quello di obbligare tutti i dipendenti delle amministrazioni a viaggiare con i mezzi pubblici”. Un cittadino di Napoli propone un progetto articolato di revisione della Costituzione, che tenga conto della necessità di limitare i privilegi dei parlamentari. Molte delle segnalazioni esaminate dal gruppo di lavoro non si limitano a indicare gli sprechi, ma suggeriscono anche soluzioni. Sollecitano ad esempio l’utilizzo delle nuove tecnologie informatiche presso le pubbliche amministrazioni – un siciliano propone l’adozione di software open source gratuiti – oppure descrivono dettagliatamente le modalità attraverso cui risolvere problemi comuni alle istituzioni: l’assenteismo, i consumi energetici troppo elevati, il dilagare degli incarichi consulenziali. “Se si vuole insistere con le offerte economicamente più vantaggiose” – scrive un cittadino di Monza – “bisogna dare minimo 90 giorni di tempo per garantire una concorrenza vera”. “Occorre più versatilità nell’utilizzo degli immobili delle PA”, propone un leccese, suggerendo di responsabilizzare le singole amministrazioni. Dall’Abruzzo suggeriscono la revisione della distribuzione degli insegnanti di sostegno nelle scuole primarie e secondarie. Un romano illustra il suo progetto di gestione dei rifiuti urbani, dichiarandosi “stupito dell’inefficienza in cui mi sono imbattuto finora”. E’ un segnale forte, che rivela la volontà dei cittadini di non limitarsi alla denuncia, ma di voler aiutare concretamente il Governo nell’attività di revisione della spesa. Nei prossimi giorni il gruppo di lavoro porterà a compimento l’analisi e lo scrutinio dei dati, con due obiettivi: redigere e diffondere un rapporto organico di tutti i messaggi ricevuti e, soprattutto, inviare alla task force di Bondi e ai singoli Ministeri interessati le segnalazioni, per agevolarne il lavoro.

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