Strage ferroviaria a Santiago: un italiano tra le vittime

La Spagna è sotto choc. Un giorno di festa trasformato in tragedia, dal deragliamento di un treno a a Santiago de Compostela. La locomotiva ad alta velocità (Alvia), in arrivo nella città della Galizia, è deragliato mercoledì sera a poca distanza dalla stazione, provocando una vera e propria strage:le autorità locali contano almeno 80 morti e 143 feriti, su 222 persone che erano a bordo.

La tragedia di Compostela – ha affermato il sottosegretario alle infrastrutture e trasporti – sembra essere associata a una violazione della velocità”.

Pochi istanti dopo il disastro, uno dei macchinisti ha ammesso, in una comunicazione via radio con la stazione, che andava “a 190 all’ora. Spero che non ci siano morti – ha detto – perché me li porterei sulla coscienza. Sono umano, sono umano…”. Il limite previsto in quel tratto è di 80 km/h. Il conducente, un macchinista di 52 anni con molta esperienza, non ha spiegato il motivo di una velocità così elevata, oltre il doppio di quella prevista in quel tratto, 80 km/h. Il limite è previsto perché la curva è “chiusa” e si trova subito dopo l’uscita di un tunnel, alla fine di diversi chilometri di rettilineo. Una persona che partecipò nel 2011 al viaggio inaugurale della tratta ha riferito ai media che in corrispondenza della curva il treno ebbe come un sussulto, mentre per gli 80 chilometri precedenti era rimasto stabile. I tecnici della procura, delle ferrovie e del ministero sono al lavoro per accertare le cause che hanno determinato la tragedia: se si tratti di un errore umano, di un guasto tecnico oppure di una coincidenza di entrambe le cose.

Secondo la Farnesina, non ci sarebbero italiani a bordo del treno  deragliato, come riferito da alcune fonti stampa.L’informazione data da fonti spagnole sulla presenza di un italiano a bordo del treno deragliato vicino Santiago de Compostela è in corso di verifica da parte del ministero degli Esteri italiano. Fino a questo momento le autorità spagnole non hanno fornito una lista dei passeggeri.

Impressionanti le immagini dell’incidente – tale lo considera per il momento il governo spagnolo – di cui non si conoscono ancora con certezza le cause, avvenuto alle 20.40 locali circa all’imbocco di un viadotto, all’altezza di una curva molto stretta: tutti i 13 vagoni del convoglio, in viaggio fra Madrid e Ferrol con 240 persone a bordo, sono usciti dai binari, schiantandosi con un boato secondo il racconto di testimoni, alcuni dei quali hanno parlato di ”un’esplosione”.

Diversi vagoni si sono piegati su un lato, mentre almeno uno si e’ ribaltato e ha preso fuoco. Le prime foto hanno potuto mostrare anche alcuni corpi senza vita coperti alla meno peggio e feriti attorno ai quali si affannavano i soccorritori. Il disastro ha oscurato il giorno d’avvio dei festeggiamenti in vista della ricorrenza di San Giacomo, patrono di Spagna e della Galizia, il cui legame con la città fa di Santiago de Compostela una delle grandi mete del pellegrinaggio cristiano in Europa, con visitatori da mezzo mondo.

La festa cade giovedì 25 luglio, ma é annunciata secondo la tradizione dai rintocchi delle campane della Cattedrale già il 24, alla vigilia, e si doveva protrarre nella notte e poi per un’intera settimana con riti ed eventi: le celebrazioni ovviamente sono state immediatamente cancellate dalle autorità locali, mentre la zona del deragliamento si è subito affollata rapidamente di ambulanze e squadre di soccorso. E’ molto probabile che sul treno viaggiassero molti cittadini stranieri.

Drammatiche le prime testimonianze raccolte dai media locali. “Quanti morti che ci sono qui, mio Dio”, ha esclamato una donna a Rado Galega nei primi minuti dopo l’accaduto. Mentre il governatore della Galizia, fra i primi a raggiungere il luogo della catastrofe, ha parlato di scene da “girone dantesco”. Il bilancio delle vittime viene aggiornato di ora in ora. Il Tribunale della Galizia nella notte fra mercoledì e gioved’ parlava di 77 morti e 143 feriti, su 222 persone a bordo: 73 cadaveri recuperati e 4 persone morte in ospedale. Ma pompieri, polizia e forze della sicurezza locale della Galizia sono ancora sul posto, alle prese con i vagoni accartocciati. Sulla zona ha continuato ad addensarsi a lungo una fitta colonna di fumo, mentre arrivavano responsabili di governo e autorità locali a cominciare dal sindaco di Santiago, Angel Curras, e dal ministro dei Lavori pubblici, Ana Pastor.

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