S&P: Su Pil dell’Italia poco ottimismo, nel 2019 crescita lenta

Un timido dato positivo c’è: l’Italia crescerà e non dovrà fare i conti con la recessione. Punto. Poi iniziano le noti dolenti. Il segno più sarà più basso rispetto alle previsioni del governo di Roma, sia per quest’anno che per il 2020. E addirittura il Pil italiano sarà nel 2019 meno della metà della stima prevista per l’Eurozona. Un pò meglio andrà nel 2020.  Lo evidenzia Sylvain Broyer, Chief Emea Economist di Standard&Poor’s in un incontro con la stampa ricordando che la stima per il 2019 è dello +0,7% e dello +0,9% per il 2020. La previsione per il pil dell’eurozona è invece di un +1,6% sia nel 2019 che nell’anno successivo. “Usando una metafora non sta arrivando l’inverno ma l’autunno, è cioè una fase discendente del ciclo ma siamo ancora lontani, nello scenario base, da una recessione e anche da una stagnazione a meno che – evidenzia Broyer – i fattori temporanei che hanno pesato sulla produzione nei mesi scorsi si rivelino permanenti”. Il Chief Emea Economist di S&P spiega che, per quanto riguarda l’economia italiana, rimane in un trend crescita pur nel contesto di un rallentamento per l’intera congiuntura europea a causa di fattori appunto temporanei come ad esempio, la frenata che ha interessato il settore automobilistico in seguito all’introduzione dei nuovi test sui gas di scarico. La crescita dell’economia dell’eurozona sarà più bassa e normalizzata e continuerà a beneficiare della politica della Bce che resterà fortemente accomodante.

Omar Scafuro

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