Sotto il fuoco jihadista per 10 minuti. Il racconto di una sopravvissuta italiana

Dieci minuti di terrore in cui sono stati esplosi più di “cinquemila proiettili”. Erano due uomini armati con “due mitra a testa e sparavano all’impazzata, come quando giocano i bambini. Un incubo”. E’ il racconto al Gr1 di Laura Appolloni, una dei sopravvissuta alla strage del Bataclan. La ragazza, di Senigallia, ora è in ospedale, ma sta bene e non versa in gravi condizioni. “Durante il concerto si sono sentiti questi spari – racconta ancora – due personaggi con le mitragliette hanno sparato per dieci minuti ininterrottamente, avranno sparato cinquemila proiettili e io ne ho preso uno”, ha aggiunto la donna, secondo la quale i due “erano con dei cappelli di lana neri, giovani, neanche incappucciati, vestiti normali, scuri di carnagione ma niente di particolare, urlavano”.

In giornata Appolloni dovrebbe venire operata. “Ho un residuo di pallottola nella spalla destra che ha sanguinato parecchio”, spiega. “Mi avevano detto domani, perché gli ospedali sono tutti pieni, pienissimi, poi il dottore mi ha detto stamattina che è una cosa che si farà in giornata”.

Dalla sala del Bataclan l’italiana è riuscita a fuggire grazie al fatto di trovarsi a ridosso del palcoscenico: “Io stavo, per fortuna, sotto il palco e sono fuggita passando dietro le quinte, sfondando un’uscita di sicurezza e poi andando sul tetto, io e un’altra cinquantina di persone; quindi non abbiamo vissuto l’incubo di dentro”. Una volta in cima “siamo rimasti due ore in silenzio, poi le forze di sicurezza ci hanno tirati giù”, ha concluso Appolloni.

 

Insieme a Laura c’era anche Massimiliano Natalucci, anche lui di Senigallia, che ha provato la ‘piacevole’ sensazione di avere un terrorista a tre metri. Sta bene e “ora è tornato in albergo – dice il padre, Massimo Natalucci – ma ha bisogno di riposare. Ha riportato solo delle escoriazioni ad una gamba per fortuna. Hanno avuto un terrorista a tre metri di distanza tutto il tempo fino a quando le teste di cuoio hanno fatto irruzione nel teatro e quindi sono riusciti a mettersi in salvo”.

Ancora nessuna notizia di Valeria Solesin, la veneta 28enne che era al Bataclan con il suo fidanzato. L’italiana “non risulta al momento rintracciabile”, rendono noto fonti della Farnesina, precisando tuttavia che “le ricerche proseguono”. La ragazza “si trovava nella sala di concerti Bataclan con alcuni amici, quando c’è stato l’attentato sono scappati tutti, la sua amica l’ha vista ferita, ha preso la borsa con il cellulare ed è scappata. Da quel momento di lei non sia hanno più notizie”, ha riferito a Radio 24 il funzionario del Consolato generale d’Italia a Parigi Sergio Fiocco. L’unica cosa certa è “che non è nella lista dei deceduti – ha detto la mamma Luciana Milani all’Ansa. “Speriamo sia tra i feriti, ma la Farnesina ci dice che gli ospedali parigini sono ‘blindati’ ed è difficile accedere alle informazioni”.

Alessandro Moschini

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