Il leader della Lega Matteo Salvini in occasione di un tour elettorale per le provinciali in Trentino del 21 ottobre, Mezzocorona (Trento), 19 ottobre 2018. ANSA/ DANIELE MOSNA

Sondaggi, Lega sempre primo partito. Il Pd sconta l’effetto Renzi

La Lega primo partito con il 33,1 per cento. Il Pd segue al 20,2 per cento. Numeri che arrivano da un sondaggio EMG Acqua presentato  ad Agorà, su Ratre. Il M5S otterrebbe il 18, per cento delle preferenze, Fratelli d’Italia il 7,3 per cento, Forza Italia il 7,0 per cento. Seguono Italia Viva, il nuovo partito di Matteo Renzi, col 3,4 per cento, Più Europa col 2,7 per cento, La Sinistra 2 al per cento.

La settimana scorsa lo stesso sondaggio dava la Lega sempre  primo partito con il 33,3 per cento dei consensi, seguita dal Pd al 23 per cento. Poi c’era il Movimento Cinque Stelle con il 19,7 per cento delle preferenze, Forza Italia al 7,8 per cento, Fratelli d’Italia con il 7 per cento. Più Europa al al 2,6, La Sinistra all’1,8 per cento. Sommando i voti dei due raggruppamenti il centrodestra arrivava il 48,1 per cento, contro il 47,1 per cento del centrosinistra più M5S. Un solo punto di differenza. Oggi i numeri dicono che il centrodestra avrebbe il 47,4 per cento dei consensi, mentre il Csx più il M5S arriverebbe al 46,3 per cento.

Secondo questo sondaggio EMG Acqua Matteo Salvini è il leader che riscuote maggiore fiducia tra gli elettori del centrodestra con una percentuale del 58 per cento degli intervistati. Segue Giorgia Meloni con 22 per cento, Berlusconi al 9 per cento e Toti all’1 per cento. Il segretario della Lega è il leader che riscuote maggiore fiducia in Italia con il 40 per cento. Seguono Giuseppe Conte con il 39 per cento, Giorgia Meloni al 29 per cento e Luigi Di Maio  al 28 per cento. Nicola Zingaretti al quinto posto con il  23 per cento. Berlusconi è al 17 per cento con Matteo Renzi col 16 per cento.

I numeri di EMG Acqua dicono anche per il 45 per cento degli elettori del Pd la scissione di Renzi non cambierà nulla per quanto riguarda il governo. A pensare che la scissione non avrà effetti sull’esecutivo è la stessa percentuale, il 45 per cento, del totale degli elettori. Che  la scissione indebolirà il Conte bis lo pensa il 37 per cento del totale degl elettori. Per il 70 per cento degli elettori del Movimento 5 stelle non cambierà nulla, mentre per il 12 per cento il governo sarà meno forte. Il  50 per cento degli elettori della Lega pensa che l’esecutivo sarà meno forte, per il 34 per cento non cambierà nulla.

 

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