Il 25 settembre è sempre più vicino. Gli italiani si preparano a tornare alle urne per votare il nuovo Parlamento e dare così inizio alla XIX Legislatura. I candidati proseguono la loro campagna elettorale e i sondaggi si moltiplicano. Quello realizzato da SWG, diffuso martedì 6 settembre, vede tre partiti registrare notevoli passi in avanti. Potrebbe cambiare tutto, a seconda delle alleanze post voto. Ma attenzione: secondo SWG, infatti, solo il 62% degli intervistati ha già deciso che andrà a votare, mentre il 31% è ancora incerto (il 7% ha detto che non ci andrà proprio). Ecco chi vincerebbe se si votasse oggi.
Impegno Civico, il nuovo partito fondato da Luigi Di Maio dopo la scissione dal M5S, è parecchio sotto la soglia del 3%. Nell’ultima settimana è cresciuto di appena lo 0,1%, salendo stabile all’1,3%.
Maurizio Lupi, Giovanni Toti e Luigi Brugnaro si sono uniti sotto il simbolo di Noi Moderati, altro partito parecchio lontano dalla soglia del 3%: negli ultimi sette giorni ha addirittura perso terreno, scivolando dall’1,3% all’1,2%.
Anche +Europa della leader Emma Bonino è ben al di sotto della soglia del 3%, nonostante un notevole balzo in avanti: è passata dall’1,5% all’1,9%.
Chi supera, seppur di poco, il 3% è è Italexit di Gianluigi Paragone: la sua realtà però è in calo, è scivolata dal 3,4% al 3,1%.
Piccolo balzo invece per l’alleanza messa in piedi da Pippo Civati, Nicola Fratoianni e Angelo Bonelli (che si è sposato da poco, sospendendo la campagna elettorale per un giorno), rispettivamente leader di Possibile, Sinistra Italiana e Verdi. La loro unione vale il 4,2% (+0,2%).
La notizia della settimana è lo scivolamento di Forza Italia. A Silvio Berlusconi non basta il successo di follower dopo l’iscrizione su TikTok: il partito azzurro passa dal 7% al 6,7%, e passa dal 5° al 6° posto.
Il Terzo Polo, nato dall’unione tra Matteo Renzi e Carlo Calenda, scavalca Forza Italia: si stima intorno al 7,2% (+0,4%).
Altra del Movimento 5 Stelle di Giuseppe Conte, che dopo settimane di calo riesce mette nel mirino addirittura la Lega con un +0,3%, passando dall’11,6% all’11,9%.
Si preoccupa quindi la Lega, in flessione e sempre più lontana dalle vecchie percentuali: il partito guidato da Matteo Salvini è dato al 12,1% (-0,4%), il vantaggio sugli ex alleati di Governo è di appena lo 0,2%.
Brusca frenata per il Pd guidato da Enrico Letta, che scivola dal 22,3% al 21,4%. Un secco -0,9% che segna ancora di più lo scarto dal primo partito.
Il primo partito è Fratelli d’Italia di Giorgia Meloni, con un boom pazzesco nell’ultima settimana: ha fatto registrare un secco +1%, passando dal 24,8% al 25,8%.