Slavina su hotel ‘Rigopiano’ sul Gran Sasso. Molti i morti

‘A Farindola, in provincia di Pescara, nell’hotel ‘Rigopiano’ sul Gran Sasso travolto ieri da una valanga mentre ospitava almeno 22 persone, ci sono tanti morti’,  ha detto all’Ansa Antonio Crocetta, uno dei capi del Soccorso alpino abruzzese che da ieri sera si è messo in marcia con gli sci insieme agli altri per raggiungere l’albergo. I soccorritori riferiscono che la slavina si è staccata dalla montagna molto probabilmente a causa delle scosse di terremoto di ieri mattina. Il personale dell’albergo e i clienti sarebbero dunque da quasi 24 ore sotto la neve e le macerie. ‘La valanga è immensa’, confermano i soccorritori. Dentro l’albergo risultano 30 dispersi. Situato a 1.200 metri di quota l’hotel Rigopiano – Gran Sasso Resort di Farindola (Pescara) è ispirato all’estetismo di Gabriele d’Annunzio. E’ un albergo a quattro stelle situato in una posizione naturalistica privilegiata e dotato di molti comfort, tra i quali un centro benessere con piscina all’aperto e al chiuso, disposto a raggiera su una superficie di circa 1.200 metri quadrati con la vista sul mare. La struttura è utilizzata anche per convegni, congressi, seminari, corsi di formazione e workshop. L’albergo offre anche tre sale polifunzionali – Dannunziana (30 posti), Duse (100 posti) e Il Piacere (150 posti) – munite delle più efficienti attrezzature.  Numerosi gli eventi organizzati dalla direzione dell’albergo nel corso di tutto l’anno, soprattutto per coppie che vogliono evadere dalla quotidianità e godere di relax, grazie anche alla calda ed avvolgente atmosfera del ristorante ‘Il Vate’.

Hotel Rigopiano - Farindola - Pescara (Abruzzo)

L’hotel sarebbe in parte crollato e in parte sommerso dalla neve. Due persone che si trovavano all’esterno sono state messe in salvo: uno è in stato di ipotermia ed è stato trasferito in ospedale con un elicottero. Le sue condizioni sono definite serie, ma non sarebbe comunque in pericolo di vita. La valanga sarebbe venuta giù in un tratto boschivo e avrebbe investito auto, bestiame e parte dell’albergo. Alcune persone presenti nell’hotel sarebbero scese a valle per dare l’allarme, parlando dei dispersi. I testimoni hanno riferito di una valanga di inaudita forza per la zona. I soccorsi stessi sono stati rallentati da una bufera di neve. I soccorritori sono potuti arrivare grazie alle turbine dei pompieri. Intanto la colonna dei mezzi di soccorso deve ancora raggiungere l’albergo, si trova bloccata a circa 6 km dall’albergo, a causa della neve alta e dei numerosi alberi crollati sul tragitto. Si attende l’arrivo di un ‘bruco’, un piccolo gatto delle nevi che può trasportare fino a otto persone. Tragico quanto stanno riferendo i soccorritori: ‘Chiamiamo ad alta voce ma nessuno risponde’. Gli uomini giunti sul posto descrivono uno scenario apocalittico un tragico miscuglio tra un terremoto e una valanga. ‘Aiuto aiuto stiamo morendo di freddo’ era il contenuto di un sms dei due clienti soccorsi, uno è in stato di ipotermia. Il presidente della Provincia di Pescara, Antonio Di Marco sul suo profilo Facebook conferma: ‘Sono in salvo due persone le stesse che avevano mandato il messaggio di aiuto. Ci sono parecchi feriti, ma non si sa ancora quanti sono ancora dispersi o addirittura morti. Certo che la struttura è stata presa in pieno dalla slavina, tanto che si è spostata di dieci metri!’. Il sindaco di Farindola, Ilario Lacchetta, sempre su Facebook, scrive la valanga è di grandi dimensioni e ha coinvolto integralmente l’hotel. La zona resta pericolosa per eventuali distacchi’.  Il comandante della Stazione Carabinieri Forestale di Montemonaco ha tratto in salvo il titolare di un agriturismo in località Cittadella di Montemonaco, una delle frazioni isolate dalla neve. Dopo le scosse di ieri, l’uomo ha deciso di raggiungere l’abitato di Montemonaco a piedi, ma ad un certo punto non è più riuscito a proseguire. A lanciare la richiesta di soccorso è stato il fratello. L’uomo è stato raggiunto grazie a un fuoristrada dopo ore. Sono state 82 le scosse di terremoto registrate dalla mezzanotte nelle aree del Centro Italia. Le più forti, di magnitudo 3.5 sono state registrate dall’Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia (Ingv) alle 2,28 in provincia di L’Aquila, ad una profondità di 10 chilometri. La scossa si è verificata a 3 chilometri da Montereale e 5 da Capitignano. La seconda scossa, sempre di magnitudo, 3.5 si è verificata nella provincia di Rieti alle 2.53, ad una profondità di 8 chilometri e a 4 chilometri da Amatrice. ‘Mai vista una serie simile‘, commenta l’Ingv mentre Gentiloni dispone un ulteriore impegno dell’esercito e Mattarella assicura la vicinanza delle istituzioni. Al momento risultano un morto e alcuni feriti in Abruzzo.  Sempre a causa di una slavina risulta disperso un uomo di 70 anni a Campotosto, nelle aree intorno all’epicentro. Le ricerche sono state fermate a causa del maltempo. ‘Diverse zone non sono state raggiunte’, ammette il capo della Protezione Civile, Fabrizio Curcio , ‘abbiamo contatti ma molte zone sono isolate. Il tutto reso più difficile dalla viabilità’. Curcio inoltre invita a evitare spostamenti. Chi si deve muovere, aggiunge,  lo faccia dopo essersi informato. Non si deve forzare ciò che non è forzabile. Il sismologo: ‘Probabile contagio sismico. In arrivo altre scosse’. Maltempo e nuove forti scosse di terremoto tengono in ginocchio il Centro Italia, con paesi sommersi dalla neve e valanghe causate con tutta probabilità dagli eventi sismici. Un uomo è morto sotto un edificio crollato nel Teramano, mentre un altro risulta disperso per una slavina nell’Aquilano. ‘Ogni scossa aggrava le condizioni dei cittadini, ma aumenta anche la nostra determinazione a star loro vicini e ad aiutarli’,  dice il capo dello Stato  Sergio Mattarella.

Case sotto la neve a Marruci frazione di Pizzoli, 18 gennaio 2017.  "Siamo per strada, sommersi dalla neve e non riusciamo nemmeno a scappare. Le automobili non possono muoversi per via della neve. Continuano a esserci scosse e la gente urla per strada. Cerco inutilmente di contattare mia madre che si trova in una struttura di Montereale". Questa la drammatica testimonianza, tra le lacrime, di Serena Testa che vive a Marruci frazione di Pizzoli in provincia dell'Aquila vicinissima alla zona dell'epicentro delle scosse di questa mattina. ANSA/SERENA TESTA

L’emergenza non è il terremoto né i danni in zona rossa, bensì la neve. C’è bisogno di turbine, non bastano gli spazzaneve. Abbiamo frazioni isolate con due metri di neve è l’allarme lanciato dai  sindaci. Appelli disperati  che  puntano il dito contro gli intoppi burocratici: ‘Siamo totalmente abbandonati a noi stessi’, è la  denuncia.

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