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Gentiloni: non siamo al momento in grado di verificare l’attendibilità
Padre Paolo dall’Oglio sarebbe “stato visto ad agosto a Raqqa, in Siria”. Vivo e vegeto. Ad affermarlo è Rami Abdurrahman, direttore dell’Osservatorio nazionale siriano (Ondus) al quotidiano Asharq al Awsat citando la testimonianza di “due disertori dell’Isis”. Il religioso, fondatore del monastero di Mar Musa in Siria, è scomparso nel Paese arabo nel 2013. Da allora di lui non si hanno avuto più notizie. Pochi giorni fa, però il patriarca dei Caldei, mons. Louis Rapahel Sako, si era detto convinto che padre dall’Oglio fosse “ancora vivo: lui sa muoversi, conosce l’Islam, parla arabo, sa come rapportarsi con queste persone”. Intanto dalla Farnesina non arrivano né smentite né conferme. “Non siamo al momento in grado di verificare l’attendibilità di queste voci diffuse sulla rete”, fa sapere il ministro degli Esteri, Paolo Gentiloni. “Purtroppo ci sono state occasioni precedenti in cui notizie simili si sono rivelate infondate”, ha ricordato Gentiloni, “tuttavia non abbiamo mai smesso di cercare e lavorare in tutte le direzioni e dunque queste voci o notizie cui incoraggiano ulteriormente a proseguire nell’attività dell’Unità di crisi e dell’intelligence che non si sono mai interrotte”.
La pista pare però poco attendibile e molti dubbi permangono. Come mai sono passati due mesi dal presunto avvistamento e solo ora si è venuto a sapere? Come ha fatto a liberarsi? Dal Vaticano ancora non è trapelato nulla. Comunque non tutto è perduto. Alcuni giorni fa infatti è stato liberato padre Jacque Mourad, il sacerdote siriano rapito a maggio nella provincia centrale di Homs, che fa parte della stessa comunità di Dall’Oglio. La notizia della liberazione era stata data da una fonte cattolica. Subito dopo la liberazione Padre Mourad, ha specificato la fonte, “ha celebrato messa a Zaydal”. La fonte però non ha rivelato le modalità del rilascio.
Alessandro Moschini
