Turkey's President Recep Tayyip Erdogan speaks to the media before traveling to Azerbaijan, in Istanbul, Monday, Oct. 14, 2019. Erdogan has criticized NATO allies which are looking to broaden an arms embargo against Turkey over its push into northern Syria. (Presidential Press Service/Pool Photo via AP) [CopyrightNotice: Turkish Presidency]

Siria, Erdogan: ‘Il mondo ci sostenga o si prenda i rifugiati’

La comunità internazionale deve sostenere gli sforzi del nostro Paese o cominciare ad accettare i rifugiati” dalla Siria. Lo scrive il presidente turco Recep Tayyip Erdogan in un editoriale pubblicato sul Wall Street Journal per sostenere le sue ragioni sull’offensiva militare contro i curdi nel nord-est della Siria. “La Turchia sta intervenendo dove altri hanno mancato di agire”, è il titolo scelto dal leader di Ankara per il suo intervento sul quotidiano americano. “I flussi di rifugiati siriani, la violenza e l’instabilità ci hanno spinto ai limiti della nostra tolleranza”, scrive Erdogan, che ricorda l’impegno del suo Paese nell’ospitare 3,6 milioni di rifugiati siriani e rivendica di aver speso “40 miliardi di dollari per offrire loro educazione, assistenza sanitaria e alloggio”. Tuttavia, insiste, “senza supporto finanziario internazionale non possiamo impedire ai rifugiati di andare in Occidente”. Erdogan spiega quindi di aver deciso l’offensiva in Siria dopo aver “concluso che la comunità internazionale non avrebbe compiuto i passi necessari” ad affrontare la situazione. “Ci assicureremo che nessun combattente dell’Isis lasci il nord-est della Siria”.

Intanto il Dipartimento del Tesoro Usa fa sapere che ci sono anche tre ministri in carica nel mirino delle sanzioni americane contro la Turchia per l’offensiva in Siria. Si tratta del ministro della Difesa, Hulusi Akar, del ministro dell’Interno, Suleyman Soylu, e del ministro dell’Energia, Fatih Donmez, oltre ai ministeri della Difesa e dell’Energia nel loro insieme.

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