Siria, a rischio la vita dei cristiani di 35 villaggi

Sono decine i cristiani assiri rapiti dall’Isis in villaggi nel Nord-Est della Siria, nella provincia di Al Hasakah, secondo quanto riferiscono oggi due ong. Nuri Kino, responsabile dell’organizzazione A Demand for Action (Adfa), che segue la situazione dei cristiani nel Paese, ha detto che secondo le sue informazioni gli ostaggi sono tra 70 e 100. L’Osservatorio nazionale per i diritti umani (Ondus) riferisce testimonianze in base alle quali i sequestrati sono 90, ridimensionando comunque precedenti stime.  I cristiani di trentacinque villaggi della Siria, rapiti dagli uomini dell’Isis, rischiano la vita. Presi in ostaggio nella regione del Khabour, forse per eventuali scambi di prigionieri, per decine di loro la sorte è appesa ad un filo. L’allarme arriva dalla Chiesa siriana che denuncia anche un “abbandono” da parte di chi sarebbe potuto intervenire e invece non lo ha fatto. Si conta già un morto: un ragazzo di 17 anni, Milad, che è stato martirizzato. L’archimandrita Emanuel Youkhana ha spiegato, all’associazione ‘Aiuto alla Chiesa che soffre’, che i terroristi avrebbero scelto di attaccare la regione del Khabour perché sconfitti sull’altro fronte caldo, quello di Kobane, dai combattenti del Pyd (Democratic Union Kurdish Party). La battaglia è iniziata ieri, 23 febbraio, e in breve tempo i miliziani sono riusciti a penetrare nei primi due villaggi, facendo prigioniere decine di persone. “Fortunatamente circa 600 famiglie sono riuscite a fuggire verso Qamishly,   riferisce l’archimandrita Youkhana,   ma siamo preoccupati per la sorte di coloro che sono tenuti in ostaggio. Conosciamo bene i metodi barbari dell’Is: ciò che più conta per noi, adesso, è che queste persone siano liberate il prima possibile. Una accusa pesante nei confronti di chi non è intervenuto per tempo arriva invece da monsignor Jacques Behnan Hindo, arcivescovo siro-cattolico di Hassaké-Nisibi. “Voglio dire chiaramente che abbiamo la sensazione di essere stati abbandonati nelle mani di quelli del Daesh. I bombardieri americani hanno sorvolato più volte l’area, ma non sono intervenuti. Abbiamo cento famiglie assire che hanno trovato rifugio ad Hassakè, ma non hanno ricevuto nessun aiuto dalla Mezzaluna Rossa e dagli organismi governativi siriani di assistenza, forse perché sono cristiani. Anche l’organismo per i rifugiati dell’Onu è latitante”.

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