Simit, presentato il ‘Libro Bianco’delle malattie infettive

E’ stato presentato, per la prima volta in Italia, il Libro Bianco delle Malattie Infettive, in occasione dell’apposito incontro del XIV Congresso Nazionale della SIMIT, Società Italiana di Malattie Infettive e Tropicali, che terminerà a Catania domani 11 novembre. Il Libro Bianco delle Malattie Infettive, redatto dalla SIMIT, approfondisce le seguenti tematiche: ‘Il problema delle nuove infezioni emergenti, quello dell’HIV e dell’epatite, la preoccupazione delle infezioni da germi multiresistenti’. Inoltre il Libro affronta, per la prima volta in Italia, due argomenti di grande interesse, ovvero, come gestire al meglio, in un’ottica di ottimizzazione delle risorse, i pazienti infetti nei reparti di malattie infettive, e la creazione di una vera e propria rete infettivologica nazionale in grado di confrontarsi con tali urgenti problematiche. Torna in Italia il rischio polmonite, ma è molto diversa da quella che mieteva tante vittime in passato. Colpisce prevalentemente il paziente più fragile, i più anziani o i bambini, ma anche gli immunodepressi. I grandi progressi della medicina fatti in questi ultimi anni da un lato permettono la sopravvivenza di tanti pazienti, dall’altro però ci consegnano pazienti che, per chemioterapia, per trapianto o per altri tipi di terapia intensiva, sono molto fragili e possono andare incontro ad infezioni proprio in ospedale. L’apparato respiratorio rappresenta il principale bersaglio, e malattie che potrebbero essere facilmente controllate diventano di difficile intervento. Esistono due forme di polmonite, spiega il Prof. Massimo Andreoni, Presidente SIMIT. La prima è quella della comunità, che noi acquisiamo in ambienti esterni o interni, che continua a mantenere una frequenza stabile, mentre molto più gravi sono i dati della polmonite acquisita negli ambienti ospedalieri, dovuta ai germi multiresistenti che circolano in ospedale. Circa una persona su dieci delle persone ricoverate acquisisce un’infezione durante il ricovero e di questa percentuale la maggior parte viene colpita da polmonite. Sono circa 50mila le persone contagiate ogni anno.L’impatto sul sistema sanitario nazionale di nuove molecole per la terapia delle epatiti virali e dell’HIV; gli effetti della semplificazione terapeutica nel trattamento antiretrovirale; le conseguenze delle resistenze microbiche sulla evoluzione clinica delle malattie infettive; le difficoltà gestionali delle patologie ad etiologia batterica legate a situazioni complesse, con particolare riferimento al paziente ‘fragile’ o affetto da temibili comorbidità; le emergenti infezioni dei pazienti portatori di devices; la riemergenza di patologie neglette nel paziente immunocompromesso, nel migrante e nel viaggiatore. Noi ci auguriamo, dichiarano i Presidenti del congresso Bruno Cacopardo e Carmelo Iacobello, che l’evento riuscirà a connotarsi per lo sforzo innovativo e, a proposito di innovazione, ci piace sottolineare lo spazio che verrà riservato a topics a dir poco scottanti, per esempio il ruolo delle ONG e degli infettivologi nel controllo e nella gestione della epidemia da virus Ebola. Una particolare attenzione verrà riservata ai giovani infettivologi, per i quali è previsto un simposio sulle più interessanti pubblicazioni infettivologiche del 2015, con ampi spazi dedicati alla discussione interattiva.

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