Silvio Berlusconi tra Quirinale e Sgarbi: “Non ho deciso, ma sono ottimista”

Silvio Berlusconi è triste perché ha capito che la sua corsa al Quirinale per essere eletto nel ruolo di presidente della Repubblica più che ad un obiettivo concreto assomiglia a un’utopia. Questo in sintesi è ciò che ha dichiarato Vittorio Sgarbi ai microfoni della trasmissione radiofonica ‘Un giorno da pecora’.

Sgarbi è stato uno dei principali promotori alla possibile ascesa al Colle del leader di Forza Italia, tanto che si è speso in prima persona sondando il terreno con una marea di telefonate a vari parlamentari. L’operazione Berlusconi-Quirinale pare però che abbia subito una forte battuta d’arresto.

“Silvio Berlusconi era abbastanza triste. Ci devono essere delle inquietudini di natura psicologica, non degli elettori, ma nel candidato, perché è rimasto a Milano”, ha raccontato il critico d’arte nonché deputato.

Sgarbi ha inoltre aggiunto che il Cavaliere si sarebbe preso una pausa, riflettendo ulteriormente per capire “se c’è una via d’uscita onorevole, con un nome che sia gradito a lui, forse Mattarella”. Il piano per portare al Colle l’imprenditore milanese, ha sottolineato Sgarbi, “si è fermato oggettivamente”.

Berlusconi candidato al Quirinale? Enrico Letta sbotta: “Nessuno più divisivo di lui”.

Il segretario del Partito democratico, Enrico Letta, ha spiegato la sua posizione sulla candidatura di Silvio Berlusconi a presidente della Repubblica

D’altra parte, che l’umore di Berlusconi non fosse dei migliori lo si è capito anche dalle sue ultime mosse. Il leader di Forza Italia, negli ultimi giorni, ha preferito adottare un profilo molto basso. Addirittura non ha voluto partecipare in presenza all’elezione della nuova presidente del Parlamento europeo a Strasburgo.

C’è chi ritiene questo suo agire nell’ombra un segnale di malcontento, cioè di sconforto per la piega che sta prendendo il suo piano per essere eletto a presidente della Repubblica.

Il punto è che dopo aver provato a capire se esistesse uno schema per riuscire a sperare di salire al Quirinale adesso pare che il leader Azzurro abbia compreso di essersi ritrovato in un vicolo cieco.

Da qualche giorno, dal suo staff, si mormora che Berlusconi potrebbe fare il  cosiddetto ‘passo di lato’, rinunciando a candidarsi per provare a rivestire almeno il ruolo di Kingmaker. Il problema è che tutti vogliono essere influenti, a partire dai suoi stessi alleati della coalizione, Matteo Salvini e Giorgia Meloni.

“La candidatura di Silvio Berlusconi non è già tramontata, ma è incerta. Si tratta di un’operazione difficilissima e coperta”. Così Alessandro Sallusti ha riposto a Lilli Gruber sulla questione del Quirinale, che è stata affrontata in apertura della puntata di Otto e Mezzo di lunedì 17 gennaio. “È illogico che Berlusconi informi ogni giorno il centrodestra su quanti deputati e senatori ha convinto a votarlo”, ha aggiunto il direttore di Libero.

“Innanzitutto perché non c’è matematica certezza – ha spiegato – e poi perché l’operazione riesce se rimane segreta fino all’ultimo. Quella attuale è una situazione di assoluto stallo, Salvini ha preso l’iniziativa oggi perché non vuole immolarsi per una candidatura che non ha probabilità di successo. Berlusconi scioglierebbe la riserva sulla sua candidatura un minuto prima delle elezioni, non è e non è mai stato un kamikaze. Riconosco a Salvini e Meloni il diritto di non andare a schiantarsi, dato che se l’eventuale candidatura di Berlusconi si rivelasse un flop non morirebbe soltanto il Cav”.

E allora Mario Draghi potrebbe essere il vero candidato per il Quirinale? “È nelle possibilità che all’ultimo minuto utile – ha ribadito Sallusti – Berlusconi se vede che non può farcela non si suicida. Draghi me lo auguro, penso che nessuno di noi possa eccepire su di lui come presidente della Repubblica, ma non mi sembra che le cose si stiano mettendo a suo favore”.

‘Non ho deciso, ma sono molto ottimista. Non deluderò chi mi ha dato fiducia’. Sarebbero state queste le parole affidate da Silvio Berlusconi a diversi parlamentari di Forza Italia che hanno telefonato all’ex premier per ricevere rassicurazioni circa le voci di una sua rinuncia al Quirinale. Il leader di Fi è intervenuto per chiarire le indiscrezioni rivelate  in radio dal deputato Vittorio Sgarbi, secondo le quali il piano per l’elezione del Cavaliere a presidente della Repubblica avrebbe subito una battuta d’arresto.

A cercare di attenuare le dichiarazioni del parlamentare e critico d’arte, molto vicino in questi giorni a Berlusconi per aiutarlo a reclutare voti per la sua elezione al Quirinale, era stato il vice Antonio Tajani: “Sgarbi non è il portavoce di Silvio Berlusconi”, aveva chiarito nell’immediato coordinatore nazionale di Forza Italia.

“Sgarbi lo conosciamo bene, è vivace, e quindi parla a titolo personale”, ha precisato ancora il vicepresidente del Partito Popolare Europeo.

Così sono state bollate le parole rilasciate dal deputato in giornata su Radio1, che aveva dipinto Berlusconi come “abbastanza triste”.

Un’uscita che nei delicati equilibri di questi giorni in vista dell’elezione del Presidente della Repubblica, soprattutto nel centrodestra, avrà provocato smarrimento tra i parlamentari chiamati a sostegno del Cavaliere, i quali hanno però ricevuto conforto al telefono da parte dello stesso leader azzurro, che avrebbe sentito anche i governatori di Forza Italia.

Diversi parlamentari hanno riferito che Berlusconi si sarebbe rimesso a lavoro con una serie di telefonate per raccogliere disponibilità sulla sua candidatura al Colle. Precisazioni necessarie, vista l’alone di incertezza che avvolge la coalizione nelle ultime ore, proprio sulla riserva che il Cavaliere non si sarebbe ancora deciso a sciogliere, con l’impazienza di Matteo Salvini che vorrebbe un chiarimento al più presto.

“Io penso che se anche Berlusconi scegliesse di non concorrere e dovesse rinunciare, comunque il centrodestra abbia diritto e dovere di avanzare una proposta e anche FdI intende fare la sua parte. Noi contiamo il 6% ma non vuol dire che non abbiamo nostre proposte da fare, io ce l’ho in testa” ha detto in proposito la presidente di Fratelli d’Italia, Giorgia Meloni nella registrazione di ‘Porta a porta’, in onda ieri sera su Rai1.

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