“Care amiche, cari amici, non sarà la stessa Italia quella che avremo dopo il 25 settembre, se vinceremo noi o se invece dovesse vincere la sinistra”. Con Forza Italia “avremo un Paese amico dei cittadini con tasse più leggere e procedure burocratiche più semplici”: pensate che basterà una raccomandata al proprio Comune per aprire un’attività o costruire una casa. Provare per credere.
“Sarà un’Italia che si prenderà cura dei più deboli e che darà un futuro ai nostri giovani. Un’Italia per la quale l’Europa e l’Occidente sono scelte morali e politiche definitive e assolute”.
La sinistra che non abbasserà le tasse, Letta che potrebbe anzi mettere una patrimoniale sulle nostre case e sui nostri risparmi”, che porterà l’Italia a “soffocare nella burocrazia, un’Italia in mano ad un piccolo nucleo di magistrati politicizzati che possono disporre pienamente della nostra libertà, un’Italia nella quale non si andrà avanti perché sarà bloccata da un’infinità di veti”.
I veti su infrastrutture e impianti, “che ci hanno reso totalmente dipendenti dall’estero per l’energia, che rendono molto difficile fare impresa, fare utili, attirare investimenti dall’estero e creare nuovi posti di lavoro per i giovani”.
Quelle che ci si prospettano davanti “non sono due Italie uguali”, “Scegliere il nostro modello significa scegliere un’Italia più libera, più prospera e più amica dei cittadini, la sinistra invece racchiude ancora in sé il passato, l’immobilismo, quella che qualcuno di loro ha definito la “decrescita felice”, che di felice ha davvero molto poco”. E qui, visto chi parla, stride non poco il riferimento all’immobilismo.
“Nessuno può essere indifferente a questa scelta del 25 settembre, che riguarda tutti noi, i nostri figli, i nostri nipoti. Per questo vi chiedo, di andare a votare e di votare Forza Italia per costruire tutti insieme dopo il 25 settembre un nuovo, grande miracolo italiano“.
Uno scenario piuttosto chiaro è quello che si prospetterebbe qualora il centrosinistra si presentasse al voto disunito. Se il Pd di Letta non riuscirà a trovare una quadra dopo l’ammutinamento di Calenda la coalizione di centrodestra stravincerebbe.
Belusconi dice di non aver ancora deciso se candidarsi o meno, ma smentisce categoricamente la possibilità di ricoprire il ruolo di presidente del Senato.
Il presidente del Consiglio l’ho fatto per oltre 10 anni con grandi risultati, adesso bisogna lasciare che ci sia qualcuno che possa fare delle buone cose”. Più plausibile potrebbe essere una candidatura al Senato, anche se lui stesso spiega di “essere più utile restando in Europa, a lavorare per convincere l’Ue a darsi una posizione nei confronti di Usa, Cina e Russia”.
Berlusconi dice – l’Europa deve diventare una potenza militare, con un esercito comune di 100mila effettivi. Ma per farlo serve modificare l’articolo della Costituzione che impone il voto unanime. Ad oggi basta che un solo Paese su 26 dica di no, e si blocca tutto. Serve una maggioranza qualificata, almeno per alcune materie, “e in Europa credo di potere svolgere un ruolo importante”.
“Faremo un governo di alto profilo, credibile in Europa e nel mondo. Troveremo qualche eccellente individualità dell’economia, della cultura, della scienza e dell’amministrazione”, sottolinea Berlusconi, aggiungendo che “la ripartenza dell’Italia è appena cominciata, dobbiamo consolidarla e implementarla, e alcune risposte le daremo già prima delle elezioni, così da permettere agli italiani di orientarsi”.
Il capo di Forza Italia ci tiene a chiarire che non c’è stata alcuna responsabilità di Forza Italia nella caduta del governo Draghi. “Non ho più sentito Mario Draghi, non c’è stata una occasione per sentirlo. Io sono sempre stato dalla parte del governo, abbiamo dato 55 volte la fiducia al governo di Draghi – spiega -. Per quanto ci riguarda il suo governo sarebbe potuto andare avanti fino alla fine della legislatura, naturalmente senza i 5 Stelle. Ma alla fine hanno prevalso altre logiche, ma non per nostra responsabilità”.