Ieri Londra, domani Atene. E oggi Cagliari, unica tappa in Italia, 25 giugno 2017. Poi Cairo, Manama, Dubai, Mumbai, Calcutta e tanti altri aeroporti. Sino al ritorno al punto di partenza, Daytona beach, in Florida. Shaesta Waiza, ventinove anni è una pilota afghana, ma trasferita a Richmond, Stati Uniti, da quando era bambina. Da sola sta cercando di fare il giro del mondo a bordo di un piccolo aereo. Un monomotore a pistoni, appositamente equipaggiato per la coraggiosa impresa. ANSA/STEFANO AMBU

Shaesta: ‘La mia impresa su un monomotore’

Londra e Atene in questi giorni. Ma anche Cagliari, unica tappa in Italia. Poi Cairo, Manama, Dubai, Mumbai, Calcutta e tanti altri aeroporti. Sino al ritorno al punto di partenza, Daytona beach, in Florida. Shaesta Waiza, ventinove anni è una pilota afghana, ma trasferita a Richmond, Stati Uniti, da quando era bambina. Da sola sta cercando di fare il giro del mondo a bordo di un piccolo aereo. Un monomotore a pistoni, appositamente equipaggiato per la coraggiosa impresa. Tanta fatica, ma anche tanta gioia.

Quando è arrivata all’aeroporto di Cagliari Elmas era raggiante. A riceverla il vicepresidente della Sogear, Gabor Pinna, e il direttore di Enac Sardegna, Marco Di Giugno. Sembrava, nonostante il gran caldo, fresca come una rosa.

Sardegna, Italia, bellissimi posti,  ha detto subito dopo essere scesa dal suo fedele compagno di viaggio,  sono contentissima di essere qui. Ma non è né un giro turistico, né una scommessa personale. Una sfida, quella sì. Per dare coraggio ad altre donne. Come lei. Per dire che ce la possono fare. A volare, a fare il giro del mondo. In senso stretto, ma anche in senso metaforico. Lontano dalle violenze, dalle limitazioni, dalle barbarie. Lontano da quello che succede in Afghanistan: Il burka?  a Kabul c’è abbastanza libertà per le donne, ma nel resto del Paese la situazione è diversa. Poi dipende anche dalle famiglie’.

Un giro del mondo che suona come un invito a tutte le ragazze del mondo. A guidare gli aerei, o comunque a volare alto: ‘Se credete in voi stesse  potete farcela, potete inseguire il vostro sogno e raggiungere qualsiasi cosa desideriate’.

Un’occasione di incontro, visti i temi comuni sulla parità di genere, che non si sono lasciate sfuggire le donne della rete Heminas e dell’Associazione Giulia Giornaliste Sardegna: una delegazione ha avuto modo di scambiare le esperienze tra i due Paesi in un colloquio, con la pilota, aperto e produttivo. Un messaggio quello sulle pari opportunità lanciato anche dal sito internet Dream Soar, quartier geniale virtuale dell’impresa. ‘Solo lo 0,6% dei piloti sono donne. Le ragazze hanno bisogno di sapere che possono farcela’.

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