Sequestro Calevo: ancora nessuna traccia dell’imprenditore. Procuratore: “Potrebbe essere già morto”

E’ ancora avvolto nel mistero il sequestro di Andrea Calevo,  l’imprenditore di Lerici rapito nella serata della scorsa domenica. “Non sappiamo neppure se Andrea Calevo sia ancora vivo”, ha affermato il procuratore  capo di Genova, che coordina la Dda, Michele Di Lecce . “Purtroppo, ha continuato il procuratore, rispetto a ieri, nulla é cambiato, non abbiamo una notizia. Non è ancora certo se i sequestratori siano tre o quattro e abbiamo dubbi anche sulla possibilità che possano essere dell’ Est Europa. Ci basiamo sulla testimonianza di una donna (la madre di Andrea Calevo, ndr) fatta sotto choc”, ha aggiunto il procuratore specificando che “non è ancora stato possibile restringere il campo delle ricerche”.

Al momento gli investigarori stanno concentrando le ricerche sul Nord Italia, anche se non hanno ancora specificato in queli regioni.. Domani sera, il parroco di Romito Magra don Luigi Vegini, che ieri si era proposto come ostaggio al posto di Andrea, ha promosso una fiaccolata. Continuano anche le visite di conoscenti e amici alla madre del rapito, Sandra Podestà. Questa mattina, tra gli altri, è arrivato alla villa un anziano dipendente della ditta Calevo & figli. L’uomo, visibilmente commosso, si è trattenuto qualche minuto con la donna e con la sorella di Andrea, Laura. Quando è uscito non ha voluto parlare. Tra i rapitori dell'imprenditore Andrea Calevo e qualcuno a lui vicino c'é stato un “contatto evanescente, senza richiesta di riscatto”.  E' quanto si apprende dalla Direzione distrettuale antimafia a Genova. Non è detto, secondo quanto appreso, che il contatto sia avvenuto con i familiari. Il tipo di contatto è stato specificato.

Alcuni dipendenti della Calevo & figlio si sono recati stamani in visita alla famiglia dell’imprenditore rapito domenica scorsa nella villa di Lerici. “Potete immaginare come si senta la signora Sandra” ha detto un anziano lavoratore appena uscito dalla villa. L’uomo, visibilmente commosso, non ha aggiunto altro. La famiglia di Andrea Calevo sta aspettando risposte all’appello diffuso ieri sera, risposte che ancora non sono arrivate. Sul posto è presente anche una troupe della popolare trasmissione ‘Chi l’ha vistò che riproporrà la vicenda.

Ma la famiglia smentisce: “Purtroppo al momento non abbiamo notizie sulle sorti di Andrea. Finora non abbiamo avuto contatto alcuno con i rapitori o con qualunque altra persona coinvolta nel sequestro. Per noi è della massima importanza avere informazioni al più presto sul suo stato di salute”.

Intorno al contatto nasce dunque un ‘giallo’. Ma un amico della sorella di Andrea conferma, precisando però: ‘Non lo definirei sostanziale’.

A sequestrare Andrea è stata probabilmente una banda dell'est specializzata in sequestri mordi-e-fuggi. Non hanno telefonato per mettersi d’accordo sul riscatto, ma si sono accordati prima, durante le fasi del sequestro, con la madre. A lei avrebbero detto: “non ti preoccupare, te lo riportiamo presto”. Ma questa è stata la frase finale della trattativa.

Le ricerche dell’imprenditore “sono state estese anche in alcuni paesi esteri”, sia apprende dalla Dda, secondo la quale con il trascorrere delle ore prende consistenza la possibilità che l’ostaggio possa essere passato di mano.

Il ‘modus operandi’ seguito per il sequestro, secondo gli inquirenti è tipico delle bande dell'Est europeo. Fonti investigative hanno riferito che i sequestri di persona delle bande dell’est seguono in genere queste modalità: i sequestratori prendono accordi con i parenti della vittima durante le operazioni di sequestro. Poi portano via il soggetto e lo nascondono per una notte intera. Il giorno dopo lo accompagnano in banca e lo costringono a prelevare tutti i suoi averi. Dopodiché, in genere, la vittima viene rilasciata illesa e in grado di tornare a casa.

Il parroco di Romito Magra, don Paolo Vegini, si è offerto in ostaggio al posto di Andrea Calevo, l’imprenditore rapito nella sua villa di Lerici la notte tra domenica e ieri. L'annuncio è stato fatto dal sacerdote davanti alla villa del rapito. A Romito Magra, nel comune di Arcola, Calevo ha una delle sue attività. Prosegue, intanto, l'analisi dei carabinieri Racis delle tracce sulla Audi A3 di Calevo, ritrovata nel fiume Magra poco distante dal casello autostradale de La Spezia; e dei tabulati dei due cellulari dell’imprenditore. Particolare attenzione è data anche ai registri delle porte Telepass dei caselli di La Spezia e Sarzana e delle celle telefoniche della zona.

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