Berlusconi ricorre a Strasburgo, memoria legali depositata in Giunta

Depositati questa mattina presso la presidenza della  del Senato ha depositato questa mattina i pareri pro veritate di giuristi e costituzionalisti per la difesa di Silvio Berlusconi in merito al nodo della sua decadenza da senatore. I pareri, a quanto si apprende, sarebbero sei e sono accompagnati da una breve lettera firmata da Silvio Berlusconi dove si annuncia anche il ricorso alla Corte europea dei diritti dell’uomo di Strasburgo contro l’applicazione della legge Monti-Severino.

Berlusconi ricorre a Strasburgo.  In una comunicazione della memoria difensiva Silvio Berlusconi ha preannunciato un ricorso alla Corte Europea dei diritti dell’uomo per violazione dell’articolo 7 della Carta dei diritti dell’uomo. A confermarlo è il presidente della Giunta Dario Stefàno.

Monti: “Solo Napolitano può decidere sulla grazia”. Secondo Mario Monti, solo Giorgio Napolitano può decidere sulla grazia, mentre un’amnistia ora darebbe l’idea di un provvedimento ‘ad personam’ a favore di Silvio Berlusconi. Parlando questa mattina a “Omnibus” su La7, il senatore ha spiegato: “La sentenza della Cassazione è definitiva, non c’è che da prenderne atto e da metterla in atto. Non ho proposto la grazia. I provvedimenti di clemenza sono rimessi all’assoluta discrezionalità del presidente della Repubblica”.

“Vorrei ricordare che la legge Severino è stata introdotta dal governo da me presieduto e votata anche dal Pdl. La legge Severino è seria e sono convinto che vada applicata. Lo dico perché non ho nessuna ragione di dolcezza nei confronti di Berlusconi. A me sembre che introdurre l’amnistia – che può anche essere un provvedimento necessario per la situazione delle carceri – proprio nel momento in cui c’è il caso Berlusconi, darebbe ai cittadini italiani e al resto del mondo l’idea che lo stato di diritto in Italia è abbastanza maneggiabile e che si fa l’amnistia perché c’è un importante personaggio che merita attenzioni particolari”.

“Un provvedimento di clemenza -ha concluso Monti- potrebbe essere giustificato se Berlusconi dovesse lasciare in campo, mantenendone magari la guida morale, un moderno partito di destra utile per democrazia e non un oggetto pericoloso per la democrazia come sarebbe un partito populista in mano a falchi di sesso maschile o femminile”.

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