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“La disgregazione del Pd, sia a livello nazionale che locale, è ormai evidente. Ma è sempre più evidente anche l’ormai radicato modus operandi, fatto di ritorsioni interne e faide di partito. Una su tutte quella che ha lasciato fuori dalle primarie e dalle liste municipali il consigliere comunale Fabio Piattoni. Perché? Dicono, da fonti interne, perché Piattoni avrebbe ‘osato’ criticare i vertici locali di partito. Nel Partito democratico non è forse ammesso il diritto di parola? Potrebbe essere, invece, che il peccato originale di Piattoni sia stato non aver sostenuto alle primarie il candidato Sindaco Marino, avendo preferito Gentiloni schierato invece con Matteo Renzi? O bisogna forse pensare, come lo stesso Piattoni ha fatto sapere, che sia stato considerato un consigliere scomodo visto che negli ultimi 3 anni si è occupato di questioni scottanti per ambienti vicini alla Presidenza e alla Giunta Pd? Miccoli, Tanzilli, Campana, Ciarla, Chiolli seguano l’esempio di Bersani: si dimettano in tronco”. Così in una nota il senatore del Pdl Francesco Aracri e il consigliere di Roma Capitale Roberto Angelini, candidato alle prossime elezioni.
