Scuola, mascherina obbligatoria? Speranza fa chiarezza

Ancora poche settimane di vacanza per milioni di studenti che con l’arrivo di settembre vedono avvicinarsi sempre più il ritorno dietro i banchi. Sarà ancora un anno scolastico con l’incognita Covid-19, anche se da parte delle autorità sanitarie non sono arrivati particolari allarmi in vista dell’inizio dell’attività didattica. La notizie degli ultimi giorni è che non ci sarà più la Dad, la famosa quanto odiata didattica a distanza, per gli studenti risultati positivi in quanto “la normativa speciale cessa i propri effetti con la conclusione dell’anno scolastico 2021-2022”.

E allora quali accorgimenti dovranno essere presi a scuola per evitare i contagi? Questa è la domanda che in tanti si sono posti e alla quale il ministro della Salute Roberto Speranza ha provato a dare una risposta, anche se non del tutto certa.

Mascherine a scuola, il ministro Speranza fa chiarezza

Nel corso di una lunga intervista rilasciata ai microfoni di radio RTL 102.5, il ministro ha cercato di fare chiarezza sull’utilizzo delle mascherine a scuola in vista dell’inizio del nuovo anno didattico. Da parte del Ministero, infatti, non è arrivata alcuna comunicazione circa l’obbligatorietà della mascherina in classe, ma come sottolineato da Speranza saranno i dati e il quadro epidemiologico a dare ulteriori indicazioni.

“Alla partenza sicuramente la mascherina non sarà obbligatoria, poi si valuterà” ha detto il ministro, che ha però sottolineato: “No all’obbligo non significa però no mascherina, questo vale per uno stadio, per una serata al cinema o al teatro. Dire che non c’è l’obbligo significa assumere sempre un elemento di responsabilità individuale”. L’auspicio, ha spiegato Speranza, è che “si possa utilizzare il tema della raccomandazione e della responsabilità individuale rispetto all’obbligo”. “Sarei un po’ più cauto nel dire no mascherina” ha detto.

Speranza chiarisce, ma è polemica

Le parole di Speranza suonano come un tentativo di mettere le mani avanti per il mondo della scienza che non ha tardato a criticarle. A puntare il dito contro il ministro è stato Matteo Bassetti, direttore della Clinica di Malattie infettive del Policlinico San Martino di Genova.

“In realtà la mascherina a scuola non serve assolutamente a niente perché i momenti in cui i ragazzi possono contagiare e infettare sono all’ingresso e all’uscita da scuola, e nei momenti comuni più che quando stanno seduti al banco” ha spiegato. Bassetti ha poi rincarato la dose: “Non vedo la ragione per cui si debba ancora continuare con l’obbligo di mascherina, a 2 settimane dalla inizio delle scuole, come si fa a dire una cosa del genere? Dopo che per tutta l’estate, giustamente, nessuno dei ragazzi l’ha indossata in spiaggia, in discoteca, al cinema, all’aperitivo, ai concerti e alla gita in montagna?”.

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