A moment of preparation for the return to class after the lockdown, for the Covid-19 emergency, of the pupils of ''Duca degli Abruzzi'' school, Genoa 10 September 2020. ANSA/LUCA ZENNARO

Scuola: Conto alla rovescia per il 14. Cisl: ‘Una su 4 non riaprirà’

Il 14 settembre è la data indicata dal MI per la riapertura, anche se non pochi tra regioni, comuni e singole scuole probabilmente posticiperanno l’avvio delle lezioni. Questo sarà un anno sicuramente diverso da tutti quelli che ricordiamo, inevitabilmente segnato dall’emergenza sanitaria ancora in corso e alle indispensabili regole contro la diffusione del contagio. S

Questo, strano ma vero, sarà il primo back to school della ministra Azzolina. Con tutte le cose che sono successe negli ultimi mesi, sembra passato chissà quanto da quando ha sostituito Lorenzo Fioramonti alla guida del MI, ma era solo il 10 gennaio 2020. Dopo poco sarebbe esplosa la pandemia, con tutte le conseguenze che sappiamo sul mondo della scuola.

“Una scuola su quattro presenta criticità per l’inizio dell’anno scolastico e non riaprirà regolarmente. Ed è una percentuale sottostimata”. Lo afferma Maddalena Gissi, segretaria della Cisl scuola. “Questo significa che le tante difficoltà organizzative e logistiche costringeranno i dirigenti scolastici a definire orari a giorni alterni e frequenze parziali, e ricorrendo anche alla didattica a distanza. Non dimentichiamo che anche per la Dad è necessario avere docenti in cattedra che al momento non sono stati ancora nominati”, precisa Gissi.

“È tutto sotto controllo. Ci siamo preparati ad affrontare i problemi ad uno ad uno. Se ci saranno bambini positivi interverrà il dipartimento di prevenzione territoriale. Sono convinta che la scuola è il posto più sicuro di tutti in questo momento. La scuola inizierà il 14, è stato fatto un lavoro straordinario”, ha detto la ministra dell’Istruzione Lucia Azzolina, in visita questa mattina a Biella all’ Istituto Comprensivo del secondo circolo di Chiavazza. “Ci siamo preparati- ha aggiunto – sistemando spazi ed eseguendo lavori di edilizia leggera. A fine giugno abbiamo dato linee guida precise”.

Per la prima volta il calendario scolastico subirà degli aggiustamenti fino all’ultimo secondo. A parte l’Alto Adige (che ha ripreso le lezioni il 7 settembre), il grosso delle Regioni aveva fissato il primo giorno di scuola al 14 settembre (data consigliata dal MI). Mentre altre, sin da subito, hanno posticipato al 24 settembre, soprattutto per via delle elezioni del 20-21 settembre. Molti istituti, però, si sono accorti di non riuscire ad attrezzarsi in tempo con le norme anti-Covid. Così, si stanno moltiplicando i casi di spostamenti last minute da parte di comuni o singoli istituti.

La distanza è  il perno attorno a cui ruotano tutte le misure di prevenzione. Quando sono seduti in classe, gli studenti dovranno restare come minimo a 1 metro di distanza l’uno dall’altro (calcolato da bocca a bocca). Gli insegnanti, invece, dovranno sempre mantenersi ad almeno 2 metri dagli alunni.

“Se ci sono incertezze sono dovute più all’informazione distorta che viene data che non alle regole che noi abbiamo dato e che sono precise – ha detto ancora Lucia Azzolina – Sono sicura che le famiglie e il personale scolastico sanno esattamente cosa devono fare. E’ già successo qualche caso in Italia in cui si sia trovato in classe un bambino malato e la scuola è già ripartita da giorni. Ci sono protocolli e procedure precise da applicare”.

Intanto i presidi intervengono sul rientro in classe dopo assenze per malattia. “In materia sanitaria non interveniamo – dice il presidente dell’Associazione nazionale presidi, Antonello Giannelli – ma chiedo che ci sia chiarezza: la riammissione a scuola, ad oggi, diversamente da come avveniva in passato, avviene senza certificati medici. Se uno studente si assenta e la scuola non sa il perché (ovvero non rientra nei casi Covid, ndr) potrebbe avere anche il virus ma se nessun medico lo ha visitato saremmo di fronte a una riammissione non ottimale. Allora bisognerebbe reintrodurre un obbligo di certificazione al rientro.

La Azzolina ha anche fatto sapere che il governo potrebbe “impugnare il decreto della Regione Piemonte” che impone alle scuole di verificare la temperatura degli studenti.

I banchi a rotelle’ sono stati i protagonisti dell’estate. Ma, polemiche a parte, praticamente tutti gli studenti quest’anno avranno un banco singolo. A meno che la scuola non riesca ad adattare quelli biposto ridisegnando le classi. Attualmente, sono circa 2,4 milioni i nuovi banchi monoposto che verranno sistemati nelle classi: 2 milioni tradizionali, 400mila di ultima generazione.

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