Scontro pm- Berlusconi, Vietti: “Csm non commenta”. Il Cav: “Da giudici operazione Craxi 2”

Mattinata di riunioni quella di oggi per i capicorrente e i vertici del Condiglio superiore della magistratura, che si è conclusa con la lettura da parte del presidente del Csm, di una dichiarazione relativa allo scontro fra Silvio Berlusconi e i magistrati di Milano. “Il Csm – ha detto fra le altre cose Vietti – riafferma il proprio ruolo di garante dell’autonomia e dell’indipendenza della magistratura ma accogliendo per senso di responsabilità l’invito del suo presidente evita qualsiasi commento sulle gravi vicende accadute”.

“In relazione ai recenti avvenimenti nell’ambito dei procedimenti a carico dell’onorevole Silvio Berlusconi – ha detto Vietti in apertura del suo intervento al plenum – mi limito a richiamare quanto dichiarato ieri dal presidente della Repubblica, il quale ha espresso il suo “vivo rammarico per il riaccendersi di tensioni e contrapposizioni tra politica e giustizia. Rammarico, in particolare, per quanto è accaduto (l’altroieri) ed è sfociato in una manifestazione politica senza precedenti all’interno del palazzo di giustizia di Milano”.

“Aggiungo che il capo dello Stato – ha detto ancora Vietti – ha voluto incontrare, sempre nella giornata di ieri, il Comitato di presidenza del Csm con cui ha avuto un ampio scambio di vedute. Il presidente Napolitano ha poi rilasciato una dichiarazione in cui ha indicato nel più severo controllo di legalità un imperativo assoluto per la salute della Repubblica da cui nessuno può considerarsi esonerato in virtù dell’investitura popolare ricevuta”.

Dopo aver sottolineato la sua adesione all’appello di Napolitano sul rispetto contestuale che si deve alla magistratura e alle istituzioni politiche ed aver annunciato il silenzio dell’organo di autogoverno “per senso di responsabilità “sulla vicenda, Vietti ha precisato di aver reso questa posizione avendo precedentemente interloquito con il Consiglio”.
Sulla vicenda è intervenuto anche Maurizio Migliavacca, coordinatore della segreteria nazionale del Pd. Nel corso di un’intervista a Skytg24 ha dichiarato: “Arresto per Berlusconi? Se gli atti fossero fondati penso proprio di sì. Dovremmo vedere le carte – puntualizza – Noi abbiamo un atteggiamento rispettoso di atti della magistratura che fossero corretti”.
“Quello di Migliavacca, successore di Penati, è con evidenza un gravissimo invito ai magistrati di Napoli. Lo stile inconfondibile chiarisce bene il disegno politico giudiziario contro Berlusconi” ha commentato il parlamentare del Pdl Enrico Costa.

Berlusconi a Panorama: “Giudici vogliono operazione Craxi 2”. “I ripetuti comportamenti processuali di una parte della magistratura, che è mossa da un pregiudizio politico, non sono più tollerabili. La magistratura si è trasformata da ordine dello Stato in un potere assoluto, onnipotente e irresponsabile”. Toni duri per l’ex premier Silvio Berlusconi, che ha così commentato in un’intervista a Panorama, il braccio di ferro con i magistrati.
Ed in merito al processo Mediaset, il Cavaliere ha dichiarato: “Anche se i miei avvocati sono di contrario avviso, io non voglio credere che i miei giudici stiano correndo verso una condanna prestabilita. Nonostante tutto mi aspetto ancora giustizia, almeno da questa corte”. E rispondendo alla domanda di un suo possibile timore di una condanna definitiva, il leader Pdl risponde così: “Corre voce che nel palazzo di giustizia di Milano si parli espressamente e senza vergogna di una ‘operazione Craxi 2’. Non sono riusciti a eliminarmi con il mezzo della democrazia, le elezioni, e ora tornano a provarci attraverso questo uso della giustizia a fini di lotta politica”, aggiunge ribadendo che “sanno che sono io il vero ostacolo sulla strada della sinistra”.
Riguardo invece al suo stato di salute, che lo costringe in ospedale da alcuni giorni, ha ribadito: “Ho un serio problema agli occhi. Il mio stato potrà anche suscitare l’ironia di qualche pubblico ministero, gli farà magari chiedere, e magari ottenere, una ridicola ‘visita fiscale’. Ma a me non impedisce di vedere bene nel mio futuro: io so che a Milano non ho mai avuto giustizia. Anche per vedere riconosciuta la mia innocenza nei tre attuali processi è probabile che dovrò attendere sino alla Cassazione ma non posso desistere”. “Ero talmente sicuro di poter essere presente in aula – ha aggiunto il Cavaliere, prima di essere costretto a curarmi al San Raffaele, da aver pensato al testo di una mia dichiarazione spontanea. Ai giudici avrei detto: ‘Il buon senso vorrebbe che io fossi altrove, a rappresentare gli interessi di 9 milioni di elettori. Invece sono qui, da cittadino offeso e indignato per una sentenza di primo grado che può essere considerata solo una sentenza costruita espressamente contro di me perché capovolge la realtà, offende il buon senso e cancella il diritto’.

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