Scontri al Cairo, polizia ricorre a gas lacrimogeni. Fratelli musulmani pronti al dialogo

La polizia egiziana ha dovuto ricorrere a lanci di gas lacrimogeni per mettere un po’ fine agli scontri scoppiati tra i sostenitori del deposto presidente Mohamed Morsi e gli abitanti di un quartiere nel centro del Cairo. Le violenze sono iniziate dopo che una decina di esponenti dei Fratelli musulmani erano entrati nella sede di un ministero dei Beni religiosi ed erano stati invitati a lasciare l’edificio; una volta fuori, si sono scontrati con gli abitanti del quartiere, non lontano dalla Borsa del Cairo e da piazza Tahrir, innescando l’intervento degli agenti con gas lacrimogeni. Gli scontri sono avvenuti nel giorno in cui i sostenitori dell’ex Presidente hanno organizzato manifestazioni davanti a diversi ministeri al Cairo. “E’ un modo per portare avanti le nostre azioni rivoluzionarie contro il golpe – ha detto alla France presse un esponente dei Fratelli musulmani, Farid Ismail – continueranno”.

Fratelli Musulmani pronti a dialogo. “I Fratelli Misulmani sono pronti a partecipare a colloqui sulla crisi politica in Egitto, a patto che siano condotti nei giusti termini.” E’ quanto scrive l’agenzia di stampa Reuters, riportando le parole del  loro portavoce Gehad El-Haddad.

I colloqui, ha detto El-Haddad, devono basarsi sul ”ripristino della legittimità costituzionale”. Il portavoce ha anche aggiunto che i Fratelli Musulmani non sono disposti ad accettare la mediazione del gran imam di al-Azhar, Ahmed el-Tayeb, visto che ha dato il suo appoggio all’esercito contro il presidente Mohamed Morsi (ora agli arresti), ma che vi sono stati contatti con altre autorità di al-Azhar. Quest’ultima è la più importante istituzione teologica musulmana sunnita.

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