Mercoledì 20 settembre, in piazza Santi Apostoli a Roma, circa 200 ex percettori napoletani del Reddito di cittadinanza hanno manifestato, provando a sfilare in corteo in segno di protesta. Gli agenti di polizia, in assetto antisommossa, li hanno contenuti. Una loro delegazione ha poi ottenuto un incontro al Ministero del Lavoro.
I manifestanti, una volta giunti a Roma, hanno provato a sfilare in corteo subito dopo essere scesi dai pullman.
La polizia, in antisommossa, li ha contenuti non senza difficoltà: tra i due schieramenti c’è stato qualche contatto, la situazione è rimasta tesa per diversi minuti.
Tra gli slogan urlati dagli ex percettori del Rdc e dai disoccupati presenti: “Siamo stanchi di aspettare, noi vogliamo lavorare“.
Un manifestante, che ha spiegato le ragioni della protesta: “Serve che il Governo si impegni in una modifica normativa che ci consenta di accedere a lavoro stabile e non precario dopo i corsi di formazione fatti attraverso la piattaforma. Piattaforma che crea solo un’enorme massa di lavoratori ultra sfruttati e ultra precari. Noi non ci stiamo a questi giochi, vogliamo che i posti di lavoro siano stabili e determinati”.
La delegazione al Ministero
Una delegazione dei manifestanti, poco prima delle ore 14, ha ottenuto un incontro al Ministero del Lavoro: “Rimaniamo comunque in presidio carichi e determinati”, ha detto uno dei portavoce.
L’annuncio è stato accolto dai cori: “Di promesse non ne vogliamo più, lavoro lavoro e niente più“, “Se non cambierà lotta dura sarà“.
Lo striscione della protesta riporta Disoccupati cantiere 167 Scampia.
Tra le bandiere in piazza ci sono quella del Movimento di lotta disoccupati 7 novembre, quella del Sindacato intercategoriale Cobas e una bandiera rossa con falce e martello.
Giovani attratti dalla professione: in Sicilia aumentano i consulenti del lavoro sono soprattutto donne e l’età media scende sotto i 36 anni.
E ora c’è pure la sfida di trovare un’occupazione agli ex Rdc: sono 155.624 quelli presi in carico dal programma “Gol”, più gli iscritti al “Siils”.
Sempre più giovani in Sicilia diventano consulenti del lavoro. E questo perché non si è più solo professionisti al servizio delle aziende: i consulenti, grazie alla loro Fondazione per il Lavoro, sono anche nel circuito per agevolare l’incontro tra domanda e offerta di lavoro e, quindi, pienamente coinvolti dalla recente “riforma Calderone” nella complessa sfida del reinserimento lavorativo degli ex percettori di Reddito di cittadinanza.
In Sicilia la sfida è enorme, per i Centri per l’impiego pubblici come per i privati: sono 155.624, secondo l’ultimo monitoraggio Anpal aggiornato al 30 giugno scorso, gli ex Rdc (42,5%), nonché i percettori di indennità e i soggetti delle categorie fragili, presi in carico dal programma “Gol” finanziato dal Pnrr, di cui 55.909 sono già stati indirizzati verso un percorso di reinserimento lavorativo.
Per questo scopo la Regione siciliana sta sottoscrivendo le convenzioni con le agenzie private di lavoro. A questi si aggiungono circa 30mila ex percettori di Rdc che in tutta Italia si sono iscritti alla nuova piattaforma Siils per avere diritto ai 350 euro mensili per 12 mesi “purché dimostrino di essersi attivati per la ricerca di una politica attiva del lavoro”.