E’ esattamente dal 3 giugno scorso che non si hanno più notizie del collaboratore di giustizia Nino Lo Giudice. Il pentito aveva ammesso di aver organizzato gli attentati alla procura generale, all’abitazione del procuratore generale Salvatore Di Landro e di aver collocato il bazooka nei pressi della procura distrettuale con lo scopo di intimidire l’allora procuratore Giuseppe Pignatone. Secondo un magistrato della DDA reggiana, Lo Giudice si sarebbe allontanato volontariamente. Con se il pentito si è portato dietro il computer, il telefonino e la chiavetta Usb. E anche qualche vestito. Il collaboratore era atteso in tribunale a Reggio Calabria perché doveva deporre al processo contro la cosca Tegano, nel dibattimento nato dall’operazione “Archi-Astrea”. Secondo quanto emerso dal processo, il presidente del collegio giudicante Pino Campagna prima di iniziare ha letto in aula una nota del Servizio di Protezione Centrale che lo informava del fatto che il pentito non si trovava. Dalle notizie stampa è emerso anche il sospetto che Nino Lo Giudice possa anche essere stato rapito e quindi fatto scomparire.
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