Schiaffo dell’Oms a Speranza e Cts

Cgil, Cisl e Uil si sono decisi ad assecondare le preoccupazioni del ministro della Salute, imponendo il bavaglio- mascherina ai lavoratori delle aziende, ma lasciando liberi gli impiegati negli uffici statali di regolarsi come credono. Senza contare che negli altri Paesi europei la mascherina l’hanno dimenticata da un pezzo. Il Green pass è in sospeso. Quando verrà eliminato, del tutto, il certificato verde non è dato sapere. Ad oggi la risposta è: non prima di giugno 2023. Stando almeno alla volontà di Commissione Ue ed eurodeputati. Il Parlamento europeo ha infatti prorogato la validità del green pass – relativamente ai viaggi all’interno dell’Ue – per un altro anno. L’approvazione del provvedimento è arrivata a larga maggioranza: 432 voti favorevoli, 130 contrari e 23 astenuti nella sezione dedicata ai cittadini dell’Ue e con 441 sì, 132 no e 20 astenuti per quanto riguarda i cittadini di Paesi extra Ue.

Arrivano i dati ufficiali dell’Oms, che devono far riflettere. Leggendo i dati di oggi, i paragoni con l’Italia balzano agli occhi: la Svezia non si è mai fermata completamente. Ha consigliato alle persone sopra i 70 anni e ai gruppi a rischio di evitare i contatti sociali. Ha inoltre raccomandato a chi poteva di lavorare da casa, di lavarsi le mani regolarmente. Di attuare un distanziamento fisico di due metri e di evitare viaggi non indispensabili. Scuole e asili sono rimasti sempre aperti, così come i negozi e molte aziende, compresi ristoranti e bar.

Dei 194 paesi esaminati dall’agenzia sanitaria dell’Onu, il tasso di morte per pandemia della Svezia è al centounesimo posto con 56 decessi per 100.000. Un dato nettamente al di sotto della media di 90. Pone anche la Svezia al di sotto della maggior parte delle altre grandi nazioni europee che hanno chiuso più volte, come l’Italia (133 morti ogni centomila persone), la Germania (116), la Spagna (111), la Gran Bretagna (109), il Portogallo (100), i Paesi Bassi (85), il Belgio (77) e la Francia (63).

Nel 2020 le autorità sanitarie svedesi avevano scelto di non imporre i lockdown, affidandosi invece al buon senso dei propri cittadini. Non era stata imposta neanche la mascherina obbligatoria. Erano rimaste aperti anche scuole, bar e ristoranti. Ovviamente a nessuno è venuto in mente di imporre green pass o altri sistemi polizieschi. Anche i media nazionali avevano scelto un approccio mediatico più sobrio, meno terroristico nella diffusione dei contagi.

La stessa Greta Thunberg, la ragazzina svedese più famosa del mondo, andava in giro per centri commerciali e negozi senza indossare alcuna mascherina. Eppure, c’erano giornalisti italiani come Andrea Scanzi che riportavano notizie catastrofiche tipo: “Gli svedesi stanno morendo come mosche”. Alcuni media dipingevano Anders Tegnell, il responsabile della gestione della pandemia in Svezia, come una specie di scienziato pazzo. Eppure il 9 marzo scorso, nel silenzio dei media italiani, è stato chiamato dall’Oms a Ginevra.

Tegnell, che ha 65 anni, coordinerà il lavoro dell’OMS con l’Unicef e l’organizzazione di vaccini Gavi, per mettere a disposizione dei preparati anti-Covid ai Paesi che non sono stati in grado di acquistarne. Niente male per chi viene definito “scienziato pazzo”.

Giorgia Meloni rinnova il suo pensiero in un post sui suoi profili social: “Invece di unirsi alle tante Nazioni che tornano alla normalità, il governo persiste nel generare ulteriore caos in cittadini e imprese. È ora di mettere la parola fine a misure inutili, caotiche e dannose per l’intera Nazione: Fratelli d’Italia continua a chiedere l’abolizione definitiva del Green Pass e delle restrizioni“. Soprattutto è il caso di mettere la parola fine all’opera confusionaria e fallimentare di Speranza. Il green pass dovrebbe essere abolito, eppure è in sospeso. L’obbligo di mascherina vale per alcuni è discrezionale per altri lavoratori. “Mascherine due pesi e due misure inizia l’articolo il Sole 24 Ore.  Questo continuo “sì, no, non lo so, forse” è deleterio, le persone sono devastate. La farsa del «basta con le restrizioni» ormai è fin troppo palese. Quale sia la ratio sanitaria non è dato sapere. “Sono oltre due anni che Speranza costringe gli italiani a sottostare alla sua confusione mentale e alle sue schizofreniche decisioni, quando lontanamente si configura una qualche ripresa del paese arriva lui a stopparla, basta!”.

Fu criticata Giorgia Meloni quando oltre un mese fa prevedeva come sarebbe andata a finire; e che la fine dello Stato d’emergenza non avrebbe segnato il ritorno alla normalità di cui avremmo tanto bisogno. Un Green Pass a vita? Giorgia Meloni  paventò in un video su Facebook che “il governo dei migliori” avrebbe approvato una proroga della Certificazione verde fino al 2025, citando un decreto dei presidente del Consiglio dei ministri”.  Non ci andò tanto lontana. Ora che ci troviamo in una sorta di green pass “eterno” siamo nel pieno della follia, rispetto a dati pandemici rassicuranti. Cosa accadrà? Per l’ok finale al prolungamento del documento – giugno 2023-  necessario per viaggiare all’interno dell’Unione, servirà l’accordo con i governi dei Paesi membri. I negoziati partiranno subito, per anticipare l’attuale scadenza del pass, prevista a giugno. C’è da immaginare senza particolare sforzi di fantasia come il ministro della salute orienterà la decisione del governo italiano. E’ certo che la mancata abolizione di tale strumento potrebbe in futuro determinare nuovamente l’imposizione di tutta una serie di restrizioni alla vita sociale.

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