Sardegna: la sfida regionale spacca il centrodestra

Fratelli d’Italia fino alle elezioni del 2022 aveva solo i presidenti di Regione dell’Abruzzo e delle Marche, adesso ritiene – con la forza dei numeri – di poterli avere tutti. La tensione è alta in Sardegna, dove liste e candidati vanno presentati entro il 14 gennaio per il voto del 25 febbraio. Mancano quattro giorni a quella che potrebbe essere la prima, grande deflagrazione del centrodestra: la coalizione regionale sarda, dove Forza Italia e Fratelli d’Italia sono al traino di un governatore in quota Lega, Christian Solinas, non accetta l’ordine di scuderia che arriva da Roma. Se via della Scrofa indica nel sindaco di Cagliari, il meloniano Paolo Truzzu, il nuovo candidato governatore, Lega e Fi fanno orecchio da mercante.

Salvini per le Europee ha accettato di buon grado la ricandidatura di Marco Marsilio in Abruzzo e non può rinunciare anche a Solinas e fa circolare una nota formale dell’ufficio stampa nazionale del partito, diretta frontalmente contro una decisione di Meloni: “La Lega ribadisce la candidatura del presidente uscente Solinas in vista delle Regionali in Sardegna. Nessun passo indietro come erroneamente ipotizzato da alcuni media, ma la consapevolezza di un progetto condiviso con l’intero centrodestra che ha portato ottimi risultati a livello nazionale e regionale”.

La Lega bleffa visto che del progetto condiviso non c’è neanche l’ombra. Fratelli d’Italia risponde con un comunicato di segno opposto, affidato al comitato regionale: “Non solo per Fratelli d’Italia ma per la stragrande maggioranza del tavolo regionale il candidato alla presidenza della regione Sardegna è Paolo Truzzu. E il tavolo regionale non può non essere ascoltato”, dichiara Antonella Zedda, coordinatrice di Fratelli d’Italia in Sardegna.  Forza Italia prova a mediare: “Per FI è fondamentale l’unità della coalizione e la sintesi spetta al tavolo nazionale i cui leader sapranno con saggezza tener conto delle sensibilità locali”, dice il coordinatore regionale sardo – ed ex governatore dell’isola – Ugo Cappellacci. “Mi sento di escludere categoricamente che si possa andare separati alle elezioni regionali in Sardegna”.

Eppure, i candidati del centrodestra rimangono due, quando non tre. Corrono Solinas, Truzzu e forse anche l’ex vicepresidente della Regione, l’azzurra Alessandra Zedda e rischia di infrangersi nel muro contro muro sulla candidatura per il governo della Sardegna l’unità del centrodestra. Con la Lega che insiste sul presidente uscente e Fratelli d’Italia che continua a puntare sull’attuale sindaco di Cagliari indicato “a larga maggioranza” dal tavolo regionale. Una impuntatura, quella di Matteo Salvini, che certo non stupisce, ma non fa troppo piacere dalle parti di Palazzo Chigi, dove Giorgia Meloni resta chiusa a lavorare per tutto il giorno.

Viene intercettato nel palazzo il responsabile organizzazione di Fdi, Giovanni Donzelli, che poco dopo entrando in Aula alla Camera confermerà la scelta di Fratelli d’Italia per Truzzo ma assicurerà anche che si lavora per “restare uniti, come sempre”. Che i partiti si stiano parlando lo mostra anche una conversazione in Transatlantico dello stesso Donzelli con il responsabile enti locali leghista, Stefano Locatelli. “Questa settimana troveremo l’accordo”, profetizza Maurizio Lupi. Ma quel “tavolo nazionale” per le amministrative, evocato anche dai sardi, al momento ancora non è stato fissato. E nessuno si sente di escludere che non servirà un confronto tra i leader per venirne a capo. Serviranno interlocuzioni “a tutti i livelli” ma una soluzione si troverà, sono convinti anche i meloniani, ricordando il passo indietro fatto da Fdi in Sicilia alle ultime amministrative sull’isola, proprio in nome dell’unità del centrodestra. Forza Italia al momento osserva la lite tra gli altri due alleati, continuando a monitorare che lo scontro non vada a discapito dei due azzurri governatori uscenti – Alberto Cirio in Piemonte e Vito Bardi in Basilicata – che secondo gli accordi dovrebbero essere ricandidati.

La partita sarda si intreccia inevitabilmente con le altre scadenze elettorali, a partire dalle elezioni europee. In casa Fdi c’è chi legge le mosse del leader leghista, che ha annunciato che non si candiderà per l’Europarlamento, come un modo per evitare che anche la premier si candidi. “Giorgia ha solo proposto un confronto, ma non è mica obbligatorio: ha le mani libere e le ha sempre avute. Anche Salvini ha le mani libere”, dice attorniato dai cronisti Francesco Lollobrigida.

E certo anche se gli altri leader del centrodestra non fossero in campo, uno dei ragionamenti che si fa nei capannelli, il risultato in termini di preferenze di Meloni – e a traino di Fdi, che comunque punta al minimo a confermare l’exploit delle politiche – rischierebbe di essere schiacciante nei confronti degli alleati. Una questione ben presente alla stessa premier che ha lasciato appunto intendere la sua volontà di candidarsi ma non vorrebbe nemmeno rischiare di terremotare la maggioranza, se la performance di Lega e Fi dovesse essere molto sotto le aspettative. Vincere, ma non stravincere, insomma. Lei resterebbe orientata a scrivere il suo nome come capolista in tutte le circoscrizioni ma c’è ancora tempo per sciogliere la riserva. E il condizionale rimane d’obbligo. Anche perché l’obiettivo rimane quello di un governo di legislatura in Italia ma anche di ottenere numeri il 9 giugno che permettano di spostare comunque un po’ più a destra gli equilibri europei.

Certo a via della Scrofa non passano inosservate, però, né la non candidatura di Salvini alle europee né il sostegno a Chiara Ferragni o ancora l’insistenza sul terzo mandato per i governatori. Il pensiero di tutti in Parlamento va dritto a Luca Zaia, che con l’ok al terzo mandato potrebbe ricandidarsi ancora una volta in Veneto nel 2025, dove Fdi però ha già pronto il nome del coordinatore locale e presidente della commissione Agricoltura Luca De Carlo.

La parola passa a Roma. In attesa che il tavolo nazionale venga convocato i contatti tra le ‘seconde linee’ chiamate a dipanare il nodo sono costanti.

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