Sanità, stretta per 203 prestazioni specialistiche

E’ in vigore il decreto che porterà alla stretta sulle prescrizioni di visite mediche ed esami a rischio di inappropriatezza. E’ stato infatti pubblicato in Gazzetta ufficiale il 20 gennaio scorso il decreto ‘Condizioni di erogabilità e indicazioni di appropriatezza prescrittiva delle prestazioni di assistenza ambulatoriale erogabili nell’ambito del Servizio sanitario nazionale’. Si tratta di prestazioni di Odontoiatria, Genetica, Radiologia diagnostica, Esami di laboratorio, Dermatologia allergologica, Medicina nucleare. Il provvedimento ha già fatto infuriare i camici bianchi lo scorso anno per la questione delle sanzioni cui potrebbero incorrere i medici che prescrivessero a carico del Ssn le prestazioni inappropriate. Duro il giudizio dei sindacati medici, dalla Federazione dei medici di famiglia Fimmg al sindacato dei medici dirigenti Anaao-Assomed, che sottolineano come l’entrata in vigore del decreto porterà ad un ‘inevitabile taglio delle prestazioni per i cittadini’. I cittadini, dunque, che non potranno più curarsi pagando solo il ticket, ma con molta probabilità dovranno sostenere costi più elevati per visite più frequenti e di routine ed esami che riguardano la prevenzione di patologie. E’ stata tagliata la copertura per 203 prestazioni diagnostiche ritenute ‘non necessarie’ come si evince dall’elenco completo di esami e cure che saremo costretti a pagare, come riportato in Gazzetta Ufficiale il 20 gennaio 2016. Lo scorso anno le prestazioni identificate erano in totale 180, di cui 35 odontoiatriche, 53 di genetica, 9 relative a Tac e risonanza magnetica (degli arti e della colonna), 2 di dialisi e 4 di medicina nucleare. La somma delle prestazioni di allergologia e di laboratorio era pari a 77. Nel testo definitivo le prestazioni tagliate sono però aumentate, passando da 180 a 203. La bozza di decreto si limita a specificare per ciascuna prestazione i soggetti beneficiari (minori fino a 14 anni, vulnerabili per motivi sanitari e per motivi sociali), lasciando alle Regioni il compito di fissare le soglie di reddito o di Isee che definiscono la vulnerabilità sociale. In altri termini, non si intravede alcuna azione per arginare l’inappropriatezza prescrittiva. Le prestazioni di genetica sono l’unico caso in cui viene citato il coinvolgimento di una società scientifica, ovvero la Società italiana di genetica umana (Sigu), seppur indirettamente tramite ‘rilevanti esponenti’. Assolutamente condivisibile il principio che saranno riservate alla diagnosi di specifiche malattie e non sarà più possibile prescriverle per una generica mappatura del genoma o a fini di ricerca. Il testo prevede che alcuni test allergologici e le immunizzazioni (cosiddetti vaccini) siano prescritti solo a seguito di visita specialistica allergologica. La reale efficacia delle immunizzazioni (vaccini) è ampiamente oggetto di dibattito in letteratura e, per definizione, non è possibile definire l’appropriatezza di un intervento sanitario la cui efficacia non è ancora stata dimostrata. Si stabilisce che in assenza di qualsiasi fattori di rischio (familiarità, ipertensione, obesità, diabete, cardiopatie, iperlipemie, etc) colesterolo e trigliceridi siano ripetuti ogni 5 anni, non tenendo conto innanzitutto che colesterolo e trigliceridi pari non sono. Infatti, non esistono evidenze che giustifichino il dosaggio dei trigliceridi (oltre al colesterolo totale e Hdl) nei soggetti senza fattori di rischio. Considerata l’assenza di evidenze per definire il timing ottimale, inoltra, il taglio burocratico dei 5 anni potrebbe essere eccessivo per alcune categorie di soggetti e restrittivo per altri. E ancora, i fattori di rischio elencati non coincidono con quelli previsti dalla carta del rischio cardiovascolare nel ‘Progetto cuore dell’Istituto superiore di sanità’ ed, in particolare, viene clamorosamente ignorato il fumo di sigaretta. Per Tac e Rm risulta incomprensibile l’utilizzo di uno score non validato invece del metodo Rand utilizzato da oltre 20 anni dalle società scientifiche, inclusa l’American College of Radiology, i cui criteri di appropriatezza vengono utilizzati in tutto il mondo. Per le dialisi la bozza di decreto recita: ‘Le condizioni di erogabilità sono riservate alle metodiche dialitiche di base (domiciliari e ad assistenza limitata) che risultano appropriate solo per pazienti che non presentano complicanze da intolleranza al trattamento e/o che non necessitano di correzione metabolica intensa’. Per la medicina nucleare è impossibile esprimere qualunque giudizio visto che il testo riporta semplicemente che si tratta di 4 prestazioni di interesse assolutamente specialistico legate a patologie gravi di tipo neoplastico. Eccezion fatta per le 9 prestazioni Tac/Rm, tutta la diagnostica strumentale (doppler, gastroscopie, colonscopie, ecografia addome e pelvi, ecocardiografia, eccetera) è stata ‘graziata’ in maniera incomprensibile, tenendo conto della lunghezza delle liste di attesa e dell’alto rischio di inappropriatezza prescrittiva.

Cocis

 

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