Sanità penitenziaria, un’urgenza per tutelare salute e dignità

NAPOLI. La relazione annuale sulle condizioni delle carceri campane sarà presentata oggi dal Garante dei Detenuti della Regione Campania, Adriana Tocco, presso la Casa circondariale di Secondigliano. A rappresentare il Consiglio regionale, Flora Beneduce, componente della commissione Sanità e sicurezza sociale, in prima linea per la tutela del diritto alla salute all’interno dei penitenziari. Tra i partecipanti, il provveditore regionale all’amministrazione penitenziari, Tommaso Contestabile, e il sottosegretario di Stato alla Giustizia, l’on. Gennaro Migliore. ‘Di recente ho portato all’attenzione del commissario ad acta, Joseph Polimeni, tutte le criticità legate alla medicina penitenziaria’, dice Flora Beneduce . Il sovraffollamento, i disagi psicologici, la percezione di ostilità che i detenuti avvertono nei confronti del personale, le lunghe attese per le visite specialistiche per i malati, l’assenza di figure professionali con formazione specifica rendono le condizioni dei reclusi particolarmente gravi. Nella struttura sanitaria del centro penitenziario di  Secondigliano, il personale medico e paramedico è insufficiente e le strumentazioni sono inadeguate o assenti.  Non sono garantite le attività specialistiche. Risultano del tutto inadeguate le ore assegnate ad altri specialisti. Assente anche  la diagnostica per immagini. Gli esami di laboratorio, ivi compresi quelli di routine, non sono effettuati in sede e prevedono una lunga trafila. Condizioni simili persistono anche al centro clinico di Poggioreale. La presenza dei medici, che subentrano a tempo determinato e cambiano ogni mese, è discontinua e non consente al detenuto di avere riferimenti stabili con gravi danni alla salute. La richiesta al Cup di una visita specialistica genera lunghissime liste d’attesa, prassi burocratiche complesse e trasferimenti che impegnano risorse umane e mezzi. Per la Beneduce, l’incontro di oggi sarà importante per ribadire la necessità di riattivare tutti gli organismi precipui già previsti per legge, così come aveva già indicato il commissario ad acta. Il consigliere di Forza Italia, infine, solleverà ancora una volta il problema della stabilizzazione del personale precario del comparto. Alcune figure professionali sono state assunte dall’allora ministero di Grazia e Giustizia e lavorano con contratti a partita Iva. Hanno dunque, alle spalle, un vissuto ventennale di precariato. La stabilizzazione, a questo punto, è indispensabile per assicurare un elemento di sicurezza psicologica in un contesto di lavoro spesso ostile.

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