Sanità: truffa all’Asl di Napoli, fatture false per malati veri

I carabinieri del Nas del capoluogo partenopeo hanno  emesso 15 ordinanze di custodia cautelare e due obblighi di dimora. In seguito ad un’indagini su falsi documenti per ottenere rimborsi dalle Asl napoletane per trapianti epatici all’estero mai effettuati. L’inchiesta coordinata dal procuratore aggiunto Francesco Greco, della sezione reati contro la Pubblica Amministrazione. Le accuse vanno dall'associazione a delinquere, alla contraffazione di sigilli alla falsità ideologica e alla truffa al Servizio sanitario nazionale. L’ammontare della truffa sarebbe di oltre 1 milione di euro e le persone coinvolte avrebbero ottenuto rimborsi di 2000 euro al mese. Gli indagati avevano attestazioni di spese rilasciate da agenzie di viaggio italiane e biglietti aerei, carte d’imbarco e biglietti ferroviari. Secondo la Procura di Napoli, tutte false. Nel corso dell’indagine i carabinieri hanno sequestrato diverso materiale utile alla truffa: certificati medici in bianco intestati a una struttura sanitaria francese, blocchetti di fatture in bianco, timbri di strutture ricettive, ricevute di taxi in bianco, ricevute fiscali in bianco riferite alla consumazione di pasti a bordo dei treni, pc e sistemi di archiviazione di dati informatici attraverso i quali alcuni degli indagati erano in grado di emettere falsi biglietti ferroviari, falsi biglietti aereo elettronici, false carte d’imbarco e false fatture di strutture ricettive francesi.

 

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