Sangue a Gaza. Colpito un media center, almeno 4 le vittime

Sangue, violenze, morti. Continua così  la sesta giornata di scontri a Gaza. I raid israeliani hanno causato altre vittime anche tra bambini. Una situazione drammatica, che vede gli scontri acuirsi nonostante  le trattative per raggiungere una tregua. In particolare sia  Israele che Hamas si sono detti pronti ad un accordo. Lo stato ebraico si dichiara pronto  ad un’offensiva di terra se entro 48-72 ore, non  riceverà una risposta. Israele invece chiede  una tregua di lunga durata che preveda lo stop al lancio di razzi verso il suo territorio e che venga garantita dall’Egitto.  ì

 Intanto l’aviazione israeliana ha  continuato l’offensiva a Gaza, colpendo anche lo stadio: sono 18 i morti di oggi e 50 feriti.  Salgono invece a 90 le vittime dall’inizio degli attacchi.  Dall’inizio degli scontri, Israele avrebbe colpito 1350 siti terroristici, di cui ottanta solo nella scorsa notte. Tra gli altri,  rampe sotterranee di lanci di razzi,  tunnel utilizzati a fini terroristici, basi di addestramento e cellule impegnate nel lancio di razzi. Israele, secondo i portavoce militari, avrebbe cercato di interferire anche  nelle trasmissioni della al-Aqsa Tv, un’ emittente di Hamas, dopo essersi impadronita ieri delle frequenze radio e dopo aver colpito due antenne sui tetti di due grattacieli di Gaza (Shawa e al-Shuruq) che, secondo i portavoce militari, erano utilizzate da Hamas a fini operativi.

Intanto  fervono le trattative a livello internazionale per cercare un accordo.  Il segretario generale dell’Onu, Ban ki Moon, ha chiesto  la fine delle violenze immediate, ed  oggi si è recato a El Cairo per incontrare il ministro degli Esteri egiziano, il premier e il presidente Mohamed Morsi. Poi andrà anche in Israele e nei Territori palestinesi. Dal Consiglio Ue a Bruxelles, l’alto rappresentante della politica estera della Catherine Ashton ha auspicato “una soluzione duratura e sostenibile” al conflitto che preveda “due Stati”. Da parte sua il ministro degli Esteri, Giulio Terzi, ha detto che “ci sono le premesse perché si arrivi a una tregua nelle prossime ore”, ma Israele – ha aggiunto – può “autolimitare la sua forza solo se c’é sicurezza assoluta che i lanci di missili non si ripetano”.

 

Colpite redazioni giornalistiche a Gaza.   L’aviazione israeliana ha colpito anche un edificio nel centro di Gaza che ospita diverse redazioni giornalistiche.. Si tratta del secondo attacco su quell’edificio in 24 ore.  L’attacco ha provocato 4 morti. Due vittime sono giornalisti di mezzi stampa locali, identificati in Ramez Harb e Saad Sueilen. L’identità degli altri due non è nota. Secondo voci diffusesi sul posto potrebbero essere legati alla Jihad islamica.

“Gaza resiste ferma alla macchina omicida israeliana”, ha detto il capo di Hamas Khaled Meshaal, in una conferenza stampa al Cairo nella quale ha ammesso che l’uccisione del capo militare Ahmad Jabari è stato “un duro colpo”. “Ma dopo di lui ci sono molti altri eroi”, ha detto. Un’invasione di terra di Gaza “non sarà un pic-nic, bensì un disastro politico” per Israele e il suo primo ministro Benjamin Netanyahu. E’ Israele che ha chiesto la tregua a Gaza all’Egitto e ai paesi della regione ma se la vuole deve cessare il fuoco per prima perché sono stati loro a iniziare la guerra, ha detto ancora il leader di Hamas Khaled Meshaal.

“I negoziati sono ancora in corso e una tregua per fermare le violenze a Gaza é vicina anche se la natura di questo tipo di negoziati è molto difficile da prevedere”, ha dichiarato il premier egiziano, Hisham Kandil, durante un’intervista al forum investimenti in corso al Cairo.

 

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