“Mai avrei immaginato un cinismo così terribile e un disprezzo della persona tanto forte, ora conosco direttamene sulla mia pelle la pericolosità delle fake news”, afferma Sangiuliano dopo le dimissioni.
A garantire l’arrivo nell’arco di pochi giorni della denuncia è il legale dell’ex ministro: “Stiamo costruendo l’esposto sulla base della ricostruzione di tutto ciò che è accaduto – aveva dichiarato al Corriere della Sera l’avvocato Silverio Sica – questa cronologia dei fatti ci porta a valutare la condotta della signora Boccia e che tale condotta dimostra come il già ministro abbia subito pressioni. Prima e dopo. E toccando la sfera privata. Focalizziamo la nostra attenzione sull’ipotesi di tentativo di estorsione“.
Il rappresentante di Gennaro Sangiuliano aveva aggiunto inoltre come tutto la documentazione resa nota dalla 41enne rappresenti una “palese violazione al diritto alla riservatezza di Gennaro Sangiuliano. Tutta la condotta della signora Boccia sarà presa in considerazione nella stesura dell’esposto. Poi sarà al magistrato va il compito di valutare la presenza della fattispecie a cui fa riferimento”.
Maria Rosaria Boccia risponde con gli stessi toni a Gennaro Sangiuliano sulla denuncia pronta per tentata estorsione e rimpalla, sicuramente imboccata da un avvocato, la stessa accusa contro all’ex ministro.
Come è noto, la minaccia necessaria per integrare gli estremi dell’estorsione, o della tentata estorsione, consiste nella prospettazione di un male futuro e ingiusto, la cui verificazione dipende dalla volontà dell’agente. Secondo la previsione normativa, la condotta minacciosa deve causare un doppio evento, ossia la coartazione della volontà della vittima e la disposizione patrimoniale. L’esercizio di un diritto, o la minaccia di esercitarlo – quali indubbiamente sono il concreto esercizio di un’azione giudiziaria o esecutiva o anche la minaccia di tali iniziative – non presentano, di per sè, i caratteri della minaccia necessaria per l’astratta configurabilità del delitto di estorsione: infatti, pur ponendo il soggetto passivo nella condizione di subire un pregiudizio dei propri interessi, le suddette condotte sono esclusivamente dirette alla legittima realizzazione di un diritto proprio dell’agente.
Tuttavia, se l’esercizio del diritto o la minaccia di esercitarlo sono volte a realizzare un vantaggio ulteriore e diverso da quello spettante, il pregiudizio che, attraverso l’iniziativa giudiziaria formalmente legittima, si prospetta al soggetto passivo non si pone in un rapporto di funzionalità rispetto al soddisfacimento del proprio legittimo interesse, ma mira ad ottenere una pretesa ulteriore ed estranea al rapporto sottostante. Quest’ultima, poiché non trova alcuna giuridica giustificazione in quello specifico rapporto, deve considerarsi illegittimamente perseguita attraverso quel particolare strumento giudiziale utilizzato o che si minaccia di utilizzare.
Dopo aver ribattuto a distanza alla premier Giorgia Meloni, la immaginaria consulente del ministero della Cultura è tornata a rivolgersi all’ormai ex titolare del dicastero, continuando a cavalcare l’onda dello scandalo mediatico e politico che ha innescato.
“Genny non mi ha ancora chiesto scusa e continua a minacciare una denuncia. Le denunce non si minacciano, si fanno, e queste continue minacce hanno il sapore di un’estorsione” scrive così Maria Rosaria Boccia sulla sua pagina Instagram, a corredo di una foto che riporta la notizia sull’intenzione da parte di Gennaro Sangiuliano di presentare un esposto contro di lei.
Nel suo ultimo post, però, la 41enne non risparmia di altre stilettate l’ex responsabile della Cultura: “Ma mi chiedo: una persona che si è dimessa da Ministro e che ha detto tante bugie può tornare a lavorare nel servizio pubblico televisivo? Può chi manipola la verità lavorare per la TV di Stato, per di più in ruoli di comando? P.S. Hai fame di verità o di soldi?”
L’attacco di Boccia arriva in reazione all’annuncio dell’intenzione di sporgere denuncia da parte di Gennaro Sangiuliano: “Ora farò, insieme ai legali che mi aiuteranno, l’avvocato di me stesso” aveva dichiarato.