Salvini: “Spero di incontrare Liliana Segre”. La senatrice: “Io non odio. La porta è aperta”

Lunga intervista ai microfoni del ‘Corriere della Sera’ per Matteo Salvini. Il leader della Lega è ritornato anche sull’apertura al dialogo arrivata da cardinale Ruini: “Le sue parole mi hanno colpito e commosso. Io cerco il dialogo con la Cei, la sua è stata un’apertura straordinaria. Sicuramente non si finisce mai di imparare. Però sulla famiglia, sulla difesa della vita e della libertà educativa condivido le posizioni della Lega“.

In questa intervista c’è spazio anche per la politica. “Per me – ha ribadito il leader del partito di via Bellerio – l’attuale governo non doveva nemmeno nascere. Ma non so quanto durerà perché litigano ogni giorni e fanno vertici su vertici. Non darei nulla per scontato“.

Prossimo obiettivo le elezioni in Emilia-Romagna: “Per me non si tratta di un passaggio cruciale ma a sinistra c’è molta preoccupazione. Anche perché la regione è rossa e per questo se vincessimo sarebbe un’ottima notizia per gli italiani“. E sull’unità del Centrodestra conferma: “L’accordo l’abbiamo sempre trovato. Non penso che la nascita di Altra Italia possa crearci problemi. Ben venga un partito che ci aiuti a portare i voti. In Emilia, per esempio, abbiamo due o tre liste civiche“.

Matteo Salvini è ritornato anche sul caso Balotelli: “A mio figlio predico sempre rispetto per gli avversari e gli arbitri. Condanno i comportamenti oltraggiosi e gli insulti ma secondo me è un polverone esagerato“. E a chi chiede un incontro con il calciatore del Brescia oppure con l’intera rosa il leader della Lega risponde: “Se devo incontrare qualcuno preferisco Liliana Segre“. Non si è fatta attendere la risposta della senatrice: “Lo vedrò, perché non dovrei. Io non odio, la porta è sempre aperta“.

Lo ha detto la senatrice a vita, Liliana Segre, arrivando all’incontro ‘L’etica della responsabilità: dalla memoria all’universalità dei diritti’, organizzato dal Municipio 6 del Comune di Milano con il liceo statale Marconi e l’associazione ‘Figli della Shoah’.

“Se io non odio, perché non dovrei aprire la porta?”, ha risposto la senatrice a chi le ha ricordato le recenti polemiche con il centrodestra sulla commissione.

 

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