Il ministro dell'Economia, Pier Carlo Padoan, al suo arrivo a Palazzo Chigi. Roma, 2 luglio 2016. ANSA/CLAUDIO PERI

Salvataggio delle banche e bail in all’Eurogruppo

Resta serrato il confronto Roma-Bruxelles sulle banche italiane in difficoltà e sul destino di Mps. Sarà uno dei temi, accanto all’applicazione del bail-in, che oggi e domani vedrà discutere i ministri delle Finanze Ue per la prima volta dopo la Brexit. La questione in realtà non figura all’ordine del giorno delle due riunioni (Eurogruppo e Ecofin) e qualunque ulteriore speculazione sarebbe forviante, sottolineano fonti Ue.  L’Eurogruppo è un centro di coordinamento europeo che riunisce i Ministri delle finanze dei 19 Stati membri che adottano l’Eur, ossia la cosiddetta Eurozona. Si tratta di una riunione informale che si svolge alla vigilia di un Consiglio dei ministri dell’Economia e delle finanze (Ecofin) e che permette di discutere di questioni economiche-finanziarie legate all’Unione economica e monetaria dell’Unione europea.   L’organismo si è reso necessario in quanto, con l’allargamento dell’Unione europea a 28 stati, i 19 paesi che adottano l’Euro si trovano a rappresentare solo una parte, anche se maggioritaria, dell’Ecofin: gli incontri informali dell’Eurogruppo permettono di intensificare il dialogo sulle questioni connesse alle competenze specifiche che sono comuni agli stati dell’Eurozona. Sulle Borse che ancora cercano di riprendersi dallo shock dell’uscita della Gran Bretagna,  mancano all’appello ancora 850 miliardi di dollari di capitalizzazione per tornare ai livelli precedenti al referendum del 23 giugno,  pesa il rischio di una nuova crisi bancaria. Nel mirino degli investitori è finita soprattutto l’Italia, dopo la lettera con cui la Bce ha chiesto al Monte dei Paschi di Siena di ridurre le proprie sofferenze di 10 miliardi entro tre anni:   sul comparto sono scattate vendite a catena che hanno messo in dubbio la tenuta dell’intero sistema. I listini cercano oggi di consolidare il rimbalzo di venerdì, ma dopo un buon avvio Piazza Affari perde  smalto e gira in negativo dello 0,3%. Ad eccezione di Mps, che resta in rialzo, gli altri titoli del comparto del credito hanno cambiato colore, indebolendosi all’improvviso a testimonianza dell’alta volatilità sul settore. Osservata speciale anche Rcs, in netto rialzo dopo i rilanci di Cairo e Bonomi. Restano invece positive le altre Borse europee: Francoforte aggiunge l’1,2%, Parigi l’1% e Londra lo 0,3%.Il presidente del Consiglio Matteo Renzi ha assicurato ieri che il governo lavora per stendere una rete di protezione preventiva, da attivare in caso di necessità, con il pieno supporto dei partner europei. Il tempo stringe perché gli occhi di tutti sono puntati sulla soluzione al problema dei crediti in sofferenza di Mps dopo il richiamo della Bce.  Una partita che il Monte vorrebbe giocare il più possibile in autonomia, anche se appare quasi certo un intervento della mano pubblica qualora dovesse diventare inevitabile procedere a un nuovo aumento di capitale. Anche se da qui al 29 luglio si riuscisse a presentare uno schema efficace di gestione degli Npl magari utilizzando il fondo Atlante (la vigilanza chiede di smaltire in 3 anni 10,4 miliardi di sofferenze) resta comunque la spada di Damocle dei risultati degli stress test Eba che la banca potrebbe non superare. In ogni caso, secondo il M5S la creazione di un altro fondo Atlante per comprare una parte dei crediti in sofferenza di Mps non risolverà il problema, ma farà respirare le borse per qualche mese prima di un nuovo tracollo.  Il nodo è complesso, ma la Commissione si è detta disponibile a trovare un accomodamento per gli investitori non istituzionali. Bruxelles è stretta fra il desiderio di rispettare le regole Ue e la consapevolezza che la vicenda bancaria italiana è seria, e potenzialmente dannosa per il resto della zona euro. Probabile quindi che si trovi un accordo sfruttando le stesse regole Ue secondo cui il bail-in può essere sospeso quando sia a rischio la stabilità finanziaria. Una tesi sostenibile nel caso di Mps, dal momento che si tratta della terza banca italiana. L’impiego di soldi pubblici in Mps, comunque, non è detto che sia necessario per il quale per il nodo delle banche il governo ha fissato tre paletti ambiziosi e chiari: soluzione di mercato; uso delle regole Ue; intervento di sistema. E spiega come il governo si stia adoperando sia per un eventuale nuovo apporto della Cassa depositi e prestiti nel fondo Atlante o Atlante bis che sarà, sia per coinvolgere nuovi soggetti, dalle casse previdenziali alle assicurazioni, perché questo mercato può offrire ottimi rendimenti.

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