Il costo del petrolio aumenta e questo vuol dire rincari per le famiglie italiane, per il carburante e anche i generi alimentari.
Il 2019 potrebbe iniziare come questo 2018 sta volgendo al termine, all’insegna degli aumenti. Queste sono le stime al momento, segnate in maniera decisa dall’aumento inesorabile del prezzo del petrolio. Una situazione che non ha di certo conseguenze unicamente sul costo del carburante, nella quotidianità dei cittadini. A ciò occorre infatti aggiungere le bollette per le utenze domestiche.
A questo punto è giusto chiedersi fino a che punto potranno arrivare i rincari. In soccorso delle famiglie italiane prova a giungere il Codacons, che sottolinea come l’impennata dei costi prevista dovrebbe essere pari a 8.1 miliardi di euro. Una cifra esorbitante, ovviamente lontana dai singoli nuclei italiani, che tradotta diventa però: 340 euro a famiglia.
Un colpo non di poco conto, considerando soprattutto i nuclei più ampi. Il 2018 è entrato nella sua ultima fase, con aumenti rispetto al 2017 dell’11.4% per le tariffe della luce e del 13.6% per quelle del gas. Il nuovo anno non farà di meglio purtroppo, anzi. Resta infatti da capire quale sarà l’impatto degli aumenti del petrolio su industrie e imprese. Queste dovranno fronteggiare costi maggiori, portando dunque a un aumento di molti beni.
Il trasporto su ruota potrebbe divenire, indirettamente, il peggior nemico del cittadino. Resta da capire però in che misura inciderà il promesso taglio delle accise. Intanto sul web cresce l’agitazione, il che porta molti a cadere vittima di bufale orchestrate ad arte. C’è infatti chi, per ottenere qualche like alle proprie pagine, guadagnando dunque in maniera indiretta, ha annunciato il taglio delle accise della benzina da parte di Salvini, nel giorno in cui cambiano le etichette dei carburanti. Una fake news e nulla di più, con tanto di data dell’entrata in vigore del decreto fissata al 31 novembre (un giorno che non arriverà mai).
Sarà una terza parte di anno molto delicata dunque. Aumenti per benzina e diesel, così come per i principali generi alimentari. Secondo l’associazione dei coltivatori diretti, l’aumento medio atteso è superiore al 27%, in un paese dove l’88% dei trasporti commerciali avviene su gomma.