Salario minimo: Di Maio rilancia, Salvini dice no

na eventuale crisi di governo potrebbe dipanarsi dopo la metà di luglio, quando non ci saranno più i tempi tecnici per andare al voto a settembre e sarebbe dunque un governo tecnico a sobbarcarsi la manovra autunnale da 40 miliardi prevista nel Def. Così la legge di Bilancio ‘lacrime e sangue’ la farebbe qualcun’altro al posto di Salvini e Di Maio, che passerebbero poi all’incasso elettorale col voto in primavera.

E’ un piano  che necessita di tenuta in questi giorni e di un eventuale incidente poi, dal momento che nè Lega nè M5s vorranno accollarsi la responsabilità della crisi. Intanto però si testano le reazioni con continui rilanci e provocazioni, ed ora alla lista dei possibili ‘casus belli’ si aggiunge il salario minimo da 9 euro lordi l’ora, particolarmente caro a Di Maio.

La proposta ha già ricevuto le prevedibili critiche delle imprese, secondo cui la misura costerebbe loro 4,3 miliardi in più. Meno prevedibile il no dell’alleato Matteo Salvini, che ha scelto il palco dell’assemblea di Confartigianato per mettere i bastoni fra le ruote al partner di maggioranza. “Salario minimo? La priorità è la flat tax, non il salario. Il salario lo danno le imprese e se non tagliamo loro le tasse come fanno a dare i salari?”.

Il ministro dell’Economia ha spinto la sua cautela riguardo al salario minimo fino a suggerire un argomento tabù che sembra richiamare le “gabbie salariali”. Il problema è come si disegna”, ha insistito, ricordando come quella italiana sia “in qualche modo un’economia duale”, con differenze fra il nord e il sud del Paese sul fronte dell’occupazione. Il salario minimo – ha ripreso – va quindi “disegnato in modo che dia un risultato al nord e non rappresenti un ostacolo per il Mezzogiorno”.

Circa Redazione

Riprova

Regione Puglia e il ‘rimpasto’  della  giunta Emiliano

Alla Regione Puglia proseguono le dimissioni dei membri della giunta.  Ad annunciare il passo indietro, …

WP2Social Auto Publish Powered By : XYZScripts.com