Russi “sconfitti” a battaglia Kharkiv si ritirano

Nell’80esimo giorno di guerra, lo Stato maggiore ucraino registra che i russi si stanno ritirando da Kharkiv, la seconda città più grande del Paese, mentre gli analisti e l’intelligence occidentali continuano a certificare le difficoltà delle truppe di Mosca sul terreno e ventilano scenari di possibile “disfatta” se continuano l’offensiva senza mobilitare nuove forze. “Il nemico continua a condurre un’aggressione armata su vasta scala contro l’Ucraina”, si legge nel rapporto dello Stato maggiora, secondo il quale “l’obiettivo principale è stabilire il pieno controllo sul territorio delle regioni di Donetsk, Lugansk e Kherson e garantire la stabilita’ del corridoio terrestre con la Crimea temporaneamente occupata”. “La più grande attività degli occupanti si osserva nelle direzioni Slobozhansky e Donetsk”, fa sapere Kiev, “gli sforzi principali si sono concentrati sull’assicurare il ritiro delle sue truppe dalla città di Kharkiv, mantenendo le posizioni occupate e le rotte di rifornimento”. Nella città portuale meridionale di Mariupol, la Russia sta continuando ad assediare le ultime forze ucraine rimaste nell’acciaieria Azovstal, ricorda lo Stato maggiore, aggiungendo che “gli occupanti” stanno usando “artiglieria pesante e attacchi aerei”. Sull’Isola dei Serpenti, considerata punto strategico per un eventuale sbarco a Odessa, i russi – secondo le autorità locali – stanno cercando di installare sistemi di difesa antiaerea.

Anche il think tank americano Institute for the Study of War (Isw), nel suo ultimo aggiornamento sul conflitto, registra il ritiro russo e parla di “probabile vittoria della battaglia di Kharkiv” da parte degli ucraini. “Le forze ucraine hanno impedito alle truppe russe di accerchiare, e addirittura conquistare Kharkiv, e le hanno poi espulse da tutta la città, come hanno fatto con le truppe che tentavano d’impadronirsi di Kiev, si legge nel rapporto. In generale, prosegue Isw, le unità russe “negli ultimi giorni, tranne poche eccezioni, non hanno tentato di resistere al contrattacco degli ucraini”. Per Isw, ora probabilmente gli ucraini “cercheranno d’interrompere le linee di comunicazione di terra tra Belgorod e le forze russe concentrate intorno alla città di Izyum”. Nel frattempo, secondo gli analisti, il principale sforzo russo è volto a circondare le città di Severodonetsk e Lysychansk a Lugansk. Le truppe russe che attaccano da Popasna a Nord non hanno fatto progressi significativi nelle ultime 24 ore. Secondo Isw, se Mosca insisterà nel conseguire obiettivi con forze insufficienti, l’esercito russo potrebbe crollare sotto la controffensiva ucraina. Gli scenari che si aprirebbero prevedono quindi o il tentativo della Russia di annettere i territori finora occupati o mettere l’esercito sulla difensiva, fare affidamento sulla minaccia nucleare e mobilitare nuove forze per altre offensive. Per l’intelligence militare del Regno Unito, in caso di referendum per l’annessione di regioni come Kherson, dove Mosca è riuscita a installare autorità a lei fedeli, “quasi certamente i risultati saranno manipolati, ma gli abitanti locali continueranno a dimostrare la loro opposizione all’occupazione russa”. Il fatto che Mosca sia riuscita a imporre leadership locali filo-russe solo a Kherson evidenzia il “fallimento dell’invasione nel raggiungere i suoi obiettivi politici in Ucraina”, registra l’ultimo bollettino da Londra.

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