Romania: scontri in proteste antigovernative, 33 persone fermate

E’ di 33 persone il bilancio delle persone fermate nell’ambito delle vaste proteste antigovernative di ieri sera a Bucarest. Lo ha comunicato un portavoce delle forze di sicurezza romene, citato dall’agenzia di stampa russa “Sputnik”. Secondo il portavoce, le autorita’ locali hanno disposto l’apertura di otto indagini penali. “33 persone sono state fermate in stato di detenzione e inviate al dipartimento di polizia nella capitale, otto casi criminali sono stati aperti”, ha dichiarato il portavoce Marius Militaru in conferenza stampa. Il ministero dell’Interno di Bucarest, ha aggiunto, sta lavorando per accertare l’identita’ delle persone che hanno attaccato un agente di polizia durante le proteste contro il governo. Militaru ha confermato che 450 persone, tra cui anche 35 agenti di sicurezza, sono stati sottoposti a trattamenti medici in conseguenza degli scontri esplosi davanti alla sede dell’esecutivo romeno. Secondo il portavoce, la polizia e’ stata costretta a usare gas lacrimogeni e idranti per disperdere i manifestanti.

Il presidente della Romania Klaus Iohannis ha condannato fermamente l’intervento “brutale” da parte degli agenti di polizia contro i manifestanti che sono scesi in piazza ieri sera a Bucarest per protestare contro la corruzione nel governo. Come riportato dalla stampa romena, 450 persone sono rimaste ferite dopo che gli agenti di sicurezza sono intervenuti per sedare le proteste delle circa 80mila persone riuniti davanti al palazzo del governo a Bucarest. “In una democrazia autentica ogni persona ha diritto di protestare, ma la violenza e’ inaccettabile”, ha ricordato Iohannis citato dall’agenzia di stampa “Agerpress”. Il capo dello Stato ha parlato di una reazione “brutale” e “sproporzionata” da parte delle forze di polizia del paese. “Il tentativo di sconfiggere la volonta’ del popolo attraverso le reazioni violente delle forze di sicurezza e’ una soluzione da condannare. Il ministero dell’Interno deve urgentemente fornire spiegazioni”, ha affermato Iohannis.

Le manifestazioni di ieri sera sono state caratterizzate, secondo quanto evidenziano i media locali, dalla partecipazione di diversi cittadini romeni residenti all’estero, in particolare da Regno Unito, Italia e Svizzera, tornati in patria per protestare contro le politiche del Partito socialdemocratico romeno (Psd), al governo a Bucarest. Nello specifico le proteste sono state organizzate contro la corruzione e contro le riforme adottate dall’esecutivo guidato dal Psd nel settore giudiziario. Alcuni partiti dell’opposizione hanno chiesto le dimissioni del governo guidato dal premier Viorica Dancila. Le nuove proteste in Romania si inseriscono nell’ambito di uno scontro istituzionale sempre piu’ forte tra governo e presidenza, esploso dopo la decisione del governo di rimuovere dal suo incarico il procuratore capo del Dipartimento nazionale anti-corruzione (Dna), Laura Kodruta Kovesi.

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