Roma, Spalletti: “dispiaciuto per Totti, ma ruoli da rispettare”

C’è una gerarchia in casa Roma e deve essere rispettata. Da tutti, nessuno escluso. Anche da Francesco Totti, nonostante la sua storia e ciò che rappresenta. Luciano Spalletti, tecnico della Roma, ieri ha mostrato il polso duro escludendo il capitano giallorosso dai convocati a causa dell’intervista rilasciata a Raisport, dicendosi però “dispiaciuto” per la scelta forzata. Ma “ho provato grande dispiacere nel pensare a questa soluzione – ha detto a Sky – ma ci sono ruoli e regole da rispettare”.

“Mi hanno chiamato perché la situazione non funzionava – ha spiegato Spalletti – e quindi devo state ancora più attento a certi particolari. A me dispiace, io non voglio alcun duello, voglio solo il bene della squadra”. Il tecnico della Roma ha parlato anche del possibile rinnovo del numero 10 giallorosso: “Fin dal giorno della mia presentazione toccai il tema senza che mi fosse chiesto, spiegando che io non voglio entrarci. Francesco è giusto che faccia ciò che vuole. Io gli ho messo a disposizione qualsiasi ruolo, vuoi fare il Giggs? Si sieda vicino a me in panchina. Vuoi fare il Nedved? Preferisci fare ancora il calciatore? Fai il calciatore. Ma siccome sono stato chiamato a raddrizzare una situazione, non posso concedergli nulla. Non posso tollerare che lui parli con la stampa e dica quello che vuole. E gli altri? Se ognuno comincia così…”.

Spalletti ha comunque riconosciuto che “in allenamento negli ultimi tempi” Totti “sta lavorando bene e molto, contribuendo a far salire il ritmo perché il piede è sempre quello. La società sa che qualunque cosa Francesco chieda io sono dalla sua parte. Con assoluto rispetto per la storia di un campione. Ma ora bisogna fare delle scelte. Se continua così qualche partita gliela farò giocare. Questa sera c’era il contesto per metterlo in campo, anche per capire cosa è ancora in grado di dare”. “Negli spogliatoi ci siamo salutati e gli ho chiesto dove andava a vedere la partita – ha ricostruito l’allenatore – Lui mi ha detto nel palchetto. Posso venire? Lui mi ha detto di no e allora io gli ho detto che non lo portavo in panchina. E’ andata cosi: perché li ci sono solo amici suoi e in panchina solo i giocatori che io ho convocato”.

A Mediaset Premium, invece, Spalletti ha risposto spiegando che ”Totti prima della partita è venuto negli spogliatoio, ha visto la partita ed è stato con noi. E’ stato solo un momento di rabbia e di malessere che è comprensibile perché è un calciatore e vuole continuare a farlo”. Per Spalletti ”c’è stato più rumore rispetto a quella che è la sostanza, solo che se lo fa il più grande campione del dopoguerra quale è Totti diventa una cosa eccezionale. Dovevo mettere ordine, non potevo fare altrimenti”.

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