Roma, spaccio di cocaina a Tor Bella Monaca: 10 misure cautelari

A Roma prosegue il contrasto dei carabinieri alle piazze di spaccio nel quartiere di Tor Bella Monaca. I carabinieri del Comando Provinciale stanno dando esecuzione ad un’ordinanza di custodia cautelare, emessa dal gip del Tribunale di Roma, su richiesta della locale Dda, nei confronti di 10 persone, tutte ritenute responsabili di spaccio e detenzione ai fini di spaccio di cocaina nel quartiere di Tor Bella Monaca. Tra gli indagati ci sono quattro donne. Quella odierna è solo l’ultima delle importanti e recenti attività investigative condotte dai Carabinieri e dalla Dda nel quartiere periferico di Tor Bella Monaca, finalizzate alla disarticolazione di consolidati sodalizi criminali che, per anni, hanno gestito il traffico di sostanze stupefacenti nel quartiere.

Le indagini, condotte dal gennaio all’aprile di quest’anno dalla Stazione Carabinieri di Roma Tor Bella Monaca, sono partite dalle dichiarazioni testimoniali di un collaboratore di giustizia che, nel delineare le complesse dinamiche del fenomeno dello spaccio nella borgata di Tor Bella Monaca, ha riferito di un importante traffico di droga gestito da un 25enne del posto, già noto alle forze dell’ordine poiché appartenente ad una nota famiglia di pregiudicati di zona. L’attività investigativa ha permesso, sin dal principio, di appurare le modalità con cui il giovane coordinasse, insieme alla moglie (anch’ella destinataria di misura), una ragguardevole attività di spaccio al minuto di cocaina mediante la “consegna su chiamata” utilizzando telefoni operativi con intestazione fittizia, attraverso i quali gestiva decine di “clienti” fondendo indicazioni su tempi, luoghi e modalità delle singole cessioni. Sebbene l’accordo con l’acquirente restasse prerogativa della coppia e, più in particolare, del 25enne romano, la materiale consegna dello stupefacente veniva svolta da pusher (tutti individuati e destinatari dell’ordinanza), cui forniva telefoni e mezzi e, di volta in volta, luogo esatto dove sarebbe dovuta avvenire la compravendita. In particolare veniva spesso sfruttato Largo Brambilla, nei parcheggi antistanti ad un bar lì ubicato. La chiusura delle attività commerciali decisa per contenere la diffusone del Covid, nonché gli importanti sequestri di stupefacente operati dai carabinieri, avevano costretto in un secondo momento il 25enne a provvedere in prima persona allo spaccio.

Le indagini hanno consentito anche di far luce su un parallelo traffico di cocaina gestito da un’altra coppia composta da un 47enne romano, pregiudicato per droga, e dalla sua compagna convivente. I due – in via del tutto analoga – concordavano telefonicamente con i vari acquirenti luoghi e tempi degli illeciti scambi; perseverando nelle condotte criminose nonostante l’uomo fosse stato arrestato e ristretto, conseguentemente, al regime degli arresti domiciliari. Gli indagati, infatti, semplicemente riorganizzavano i propri traffici adattandoli alle sopravvenute esigenze, trasformando così l’abitazione (luogo della misura cautelare), durante il lockdown per il contenimento della pandemia da Covid19, in una “casa dello spaccio”, con i numerosi acquirenti, anche dieci al giorno, che si portavano presso il suo appartamento per acquistare cocaina. Le indagini hanno inoltre permesso di evidenziare alcuni punti di contatto tra le due coppie, legate tra loro da rapporto di amicizia, ed accordatesi per l’approvvigionamento di 1 kg di cocaina, occultato nei garage condominiali dello stabile di edilizia popolare di rispettiva residenza, sequestrato dai Carabinieri nel febbraio di quest’anno. Nel corso dell’indagine sono stati arrestati, in flagranza di reato, due persone, di cui una destinataria di misura, e documentati oltre cento episodi di spaccio ed accertato un complessivo volume d’affari pari a circa 7.000 euro settimanali in pieno lockdown. Effettuati anche altri due importanti recuperi di stupefacente: il sequestro di 1 kg di cocaina occultato dagli indagati in una pineta di via Dell’Archeologia; e circa 500 grammi della medesima sostanza sequestrata e rinvenuta nel vano ascensore della scala condominiale dove vivevano le due coppie, per un sequestro totale di Kg 2,5 di cocaina. Decine le perquisizioni, anche nei confronti di soggetti non colpiti dall’ordinanza di custodia cautelare. L’operazione ha interessato oltre duecento carabinieri coadiuvati dai cinofili, da un elicottero dell’Arma e da personale dell’8° Reggimento Carabinieri “Lazio”.

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