Roma, sfrattata Viva la Vita onlus, unico punto di riferimento per i malati Sla nel Lazio

La scure del commissario Tronca

Il “repulisti” del commissario del Campidoglio Tronca, successivo allo scandalo Affittopoli, sta travolgendo tutti, ma proprio tutti. La scure di Tronca non guarda in faccia a nessuno, neppure ad associazioni, radicate da tempo sul territorio, che si occupano di malati, di disagio psichico o di minori. Una delle vittime ‘eccellenti’ di questo atteggiamento burocratese è l’associazione Viva la Vita onlus che si occupa di malati di Sla. Lo scorso 6 aprile sono arrivati i vigili nella sede della onlus per eseguire uno sgombero forzoso, poi rinviato di 30 giorni, nonostante l’associazione sia di fatto l’unico punto di riferimento per molti malati di Sla nel Lazio. “Subire lo sgombero con la forza pubblica – sottolinea Mauro Pichezzi, presidente della onlus – per una realtà come la nostra che è l’unica risorsa per 250 malati di Sla e per le loro famiglie in questa regione, è grottesco”. E oltre al danno c’è anche la beffa perché Viva la Vita ha sempre pagato l’affitto e ha anche ristrutturato e valorizzato i locali spendendo circa 60 mila euro grazie a una fondazione privata. La sede era stata assegnata dal Comune di Roma alla onlus nel 2009, dietro il versamento di un canone mensile di 270 euro, scontato dell’80 per cento come per tutte le associazione di pubblica utilità sociale. L’associazione ha sempre pagato l’affitto visto che, pur non essendo mai stato registrato il contratto di locazione, ogni mese giungevano i bollettini di pagamento. Ed è proprio qui che parte il vizio di forma che ha fatto scattare la macchina burocratica, quella che non entra nel merito delle cose ma segue solo direttive e numeri. La sede operativa assegnata nel 2009 (negli ex locali del Municipio XX) è stata concessa da Roma Capitale con un’ordinanza firmata dall’allora assessore alla Casa, Alfredo Antoniozzi. Il problema è che quell’ordinanza di Antoniozzi aveva appunto un difetto di forma: non era mai stata portata in giunta per essere ratificata dall’ex sindaco Alemanno.

Un anno fa la brutta sorpresa

Un problema che l’associazione scopre solo a maggio 2015 quando arriva improvvisamente la richiesta di sgombero. “Ci siamo ritrovati nell’inchiesta di Affittopoli – racconta Simonetta Tortora della onlus – e ci siamo subito rivolti al sindaco Marino che conosceva bene il nostro lavoro e che ci ha sempre sostenuto. Ci hanno rassicurato sul fatto che lo sfratto non sarebbe stato mai applicato e ci hanno anche sconsigliato di fare ricorso al Tar dicendoci di scrivere solo una banale lettera per bloccare la procedura”. Purtroppo però la situazione ora è precipitata e per denunciare l’accaduto, l’associazione ha organizzato per venerdì prossimo in Campidoglio, una manifestazione di protesta con i malati di Sla che rimarranno in presidio finché non otterranno dal Commissario Tronca una risposta certa e definitiva. Una manifestazione che si è cercato di evitare fino all’ultimo visto l’enorme stress fisico e psicologico a cui saranno sottoposti i malati di Sla durante il presidio. Anche oggi si è svolto un incontro tra alcuni esponenti di Viva la Vita onlus e il capo di gabinetto del Comune di Roma Ugo Taucer per scongiurare la manifestazione dei malati di Sla del 15 aprile prossimo ma la risposta dell’attuale amministrazione prefettizia è stata nulla. “Ci hanno spiegato che – dichiara Pichezzi – la Corte dei Conti gli impone di procedere agli sgomberi, anche se sono consapevoli che alcuni soggetti come Viva la Vita onlus non dovrebbero subire questo tipo di provvedimenti, soprattutto alla luce della rilevante funzione sociale che svolge nei confronti delle persone affette da Sla”. Ed ora quindi non rimane che la piazza: “Vogliamo chiarezza, vogliamo continuare a svolgere il nostro servizio di volontariato, vogliamo continuare a pagare l’affitto come facciamo da sette anni – rimarca Pichezzi – e vogliamo non finire nel calderone dei truffatori e degli approfittatori. Non chiediamo favori, rivendichiamo solo i nostri diritti”. Una manifestazione obbligata quindi vista l’ottusità della macchina burocratica romana.

Il j’accuse di Erminia Manfredi, vedova del grande Nino

Un modus operandi del Campidoglio che l’85enne Erminia Manfredi, vedova del grande Nino e presidente onoraria dell’associazione Viva la Vita Onlus non ha esitato a definire “vergognosa”. “Siamo arrivati al punto di dover portare in piazza i malati di Sla – rimarca la Manfredi – per far valere i nostri diritti. Nella sede che Tronca vuole sgomberare abbiamo tutti i nostri presidi che servono per i malati e per le visite a domicilio degli specialisti. E invece ora siamo trattati come abusivi, finiti in questo guazzabuglio di case date anche a chi non ne aveva diritto. Noi che, in questa regione – conclude – siamo l’unico punto di riferimento per oltre 250 malati di Sla e per le loro famiglie”. Una triste realtà che a volte, nel Bel Paese, supera la fantasia.

Luca Teolato

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