Roma, Campidoglio parte civile in processo a Marcello De Vito

Il Comune di Roma si costituirà parte civile nel processo che vede imputati per corruzione il presidente dell’Assemblea Capitolina Marcello De Vito e l’avvocato Camillo Mezzacapo. La procura ha chiesto di riunire il procedimento a quello principale, sul nuovo stadio della Roma, che vede imputati tra gli altri il costruttore Luca Parnasi. Secondo la pm Luigia Spinelli sussistono “oggetti e ragione di connessione e fonti di prove analoghe”. La prima udienza del procedimento è stata aggiornata, per lo sciopero dei penalisti, all’8 gennaio.

De Vito è finito in carcere il 20 marzo scorso e successivamente ai domiciliari il 4 luglio. Con l’amico avvocato Camillo Mezzacapo, è accusato di corruzione e traffico di influenze illecite: nei loro confronti, dopo l’arresto, sono stati disposti sequestri preventivi per 250 mila euro, pari al valore delle presunte mazzette ricevute sotto forma di ‘consulenze’. Secondo chi indaga tra i due esisteva “un vero e proprio sodalizio” anche se entrambi hanno sempre negato di aver mai ricevuto tangenti. L’inchiesta, coordinata dal procuratore aggiunto Paolo Ielo e dalle pm Barbara Zuin e Luigia Spinelli, ha coinvolto i costruttori Pierluigi e Claudio Toti, Luca Parnasi e Giuseppe Statuto oltre ad alcuni prestanome.

A De Vito e Mezzacapo sarebbero arrivati versamenti per 230 mila euro e 160 mila ne sarebbero stati promessi. Le cifre sono emerse dalle intercettazioni e dall’analisi dei flussi finanziari sulle società attraverso le quali Mezzocapo avrebbe girato denaro sul conto della Mdl srl che, secondo la procura, era una sorta di ‘cassaforte’ nata per custodire i profitti illecitamente raccolti dai due. L’ex presidente dell’Assemblea capitolina e l’amico fedele avrebbero ricevuto in cambio di aiuti e favori, 95 mila euro in tre tranche da Parnasi, 110 mila euro da i Toti e 24 mila euro da Statuto, che altri 160 mila ne avrebbe promessi.

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