Roberto Cavalli, alla ricerca di uno stilista israeliano

Roberto Cavalli, ad una sfilata di moda a Tel Aviv, annuncia di cercare un nuovo stilista israeliano pronto a collaborare con lui. La sua, non è una di quelle frasi dette solo per gentilezza, e spiega perché dicendo che “i creativi israeliani, oltre a essere molto bravi, mi hanno sempre portato fortuna. La mia prima notorietà arrivò quando da noi venne a lavorare Tamara, poi ho avuto una seconda fase importante, e nel mio team era entrato Victor Belaish. Sono pronto per una terza fase e per una nuova collaborazione”. Anche perchè “oggi la moda – spiega lo stilista – non è più italiana o americana, è del mondo”. Naturalmente sia Tamara (ha lavorato con lui dal 72 all’82 e poi negli anni 90) sia Belaish (che continua a realizzare una sua collezione in Israele) sono venuti a salutare lui e la moglie Eva, entrambi accolti come divi alla Tel Aviv Fashion Week. Ambitissima la presenza di Cavalli in prima fila alle sfilate dei giovani, affollatissima la sua conferenza stampa dove ha dato consigli, ha raccontato la sua carriera, ha spiegato di amare Israele, di aver avuto da giovane una fidanzata a Tel Aviv e di aver conosciuto bene Moshe Dayan. Una giovane donna soldato gli ha chiesto se avesse avuto “pressioni per non venire in Israele”, Cavalli ha risposto “assolutamente no”, ma la domanda ha dimostrato a tutti, con grande franchezza, lo stato d’animo della gioventù di un paese che non dà per scontata l’amicizia altrui.

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