Roasio (Vercelli), resta senza colpevole l’omicidio di Matilda Borin

Resta senza colpevole la morte della piccola Matilda Borin, la bambina di 23 mesi uccisa il 2 luglio 2005 in una villetta a Roasio, paesino in provincia di Vercelli. La Corte d’Assise di Torino ha confermato la sentenza di primo grado nei confronti di Antonino Cangialosi, l’unico imputato della vicenda. L’ex compagno della madre della bambina è stato assolto.

In aula erano presenti i legali della donna che hanno annunciato il ricorso in Cassazione dopo la pubblicazione da parte dei giudici della motivazione.

L’omicidio di Matilda Borin resta ancora un mistero. La piccola di 23 mesi è stata uccisa il 2 luglio 2005 a Roasio, in provincia di Vercelli. In casa con la bambina in quel momento c’erano la madre e il suo compagno. Gli inquirenti hanno concentrato le indagini prima sulla donna e poi sull’uomo ma entrambi per la legge sono risultati innocenti. Elena Romani sin da subito si è dichiara innocente raccontato agli investigatori di aver trovato la piccola agonizzante dopo essersi allontanata per pulire un lenzuolo sporco. I sospetti sulla donna erano arrivati dopo l’autopsia che aveva confermato il decesso dovuto ad un colpo forte alla schiena. Dopo l’assoluzione della donna, la Procura ha chiesto un processo per il marito della compagna che è stato dichiarato innocente in due gradi su tre.

 Una bambina di 23 mesi deceduta ormai oltre 13 anni fa chiede giustizia. Nei prossimi mesi potrebbero essere riaperte le indagini per cercare di capire se c’è stato qualche errore in precedenza. I legali della donna sono pronti a fare ricorso in Cassazione per cercare di chiudere definitivamente il caso.

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